
L’immobile di Piazza delle Camelie 6 Via Tor De Schiavi 17 nel quale si stavano svolgendo dei lavori per la realizzazione di una moschea è stato sottoposto a sequestro penale art. 321 CPP per il reato di cui all’Art. 44 del DPR 380/01, quindi per abusi edilizi.
La Polizia di Roma Capitale, che ringraziamo per il lavoro che ha svolto, oggi in veste di Polizia Giudiziaria ha apposto i sigilli.
Ma già nelle settimane scorse erano intervenuti per la mancanza dell’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico del ponteggio installato.
Domani nella seduta della Commissione Trasparenza, già convocata da giorni su questo argomento, faremo luce con il Dipartimento all’Urbanistica e il Municipio V su tutti gli aspetti di questa vicenda che sin da subito ci era apparsa poco chiara, motivo per il quale abbiamo scritto più note agli uffici dell’amministrazione Capitolina.
Oggi poi il sequestro.
Così in una nota Federico Rocca consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Trasparenza e Fabio Piattoni consigliere di FDI del Municipio V.

Il progetto è stato realizzato dallo studio dell’architetto Abbas Khamiss e ospiterà, oltre alla moschea, una sala conferenza, una biblioteca e una ludoteca aperta a tutta la comunità del quartiere.
Ma anche spazi espositivi e aule per lo svolgimento di corsi attinenti alla cultura islamica.
Con una capienza di mille persone, sarà la seconda moschea più grande di Roma dopo quella realizzata da Paolo Portoghesi ai Parioli.
Però i residenti non ci stanno perché, dicono, potrebbe diventare un altro punto di ritrovo per possibili terroristi…
Il luogo di culto dovrebbe prendere il posto del mobilificio di famiglia di Stefano Gaggioli, già parlamentare di An durante il primo governo Berlusconi ed ex presidente di Sviluppo Italia.
La paura nasce dal fatto che da Centocelle era passato anche Osman Hussain, uno degli attentatori del luglio 2005 del metrò di Londra, che poi fu arrestato.
A comprare l’edificio è stato qualche miliardario del Qatar che ha sborsato ben quattro milioni di euro e secondo l’Antiterrorismo sarebbero una ventina le associazioni islamiche che si sono servite di finanziamenti qataregni