De Ficchy Giovanni

La storia del petrolio inizia molto prima del suo sfruttamento industriale, poiché diverse civiltà antiche conoscevano e utilizzavano già il bitume naturale o asfalto che germogliava dalla terra.

In Mesopotamia, più di 4.000 anni fa, veniva utilizzato per impermeabilizzare le imbarcazioni e come materiale da costruzione; in Egitto, veniva impiegato nei rituali funebri; in Cina, fin dal IV secolo, è documentato il suo utilizzo come combustibile in lampade e caldaie rudimentali.

Tuttavia, il suo ruolo davvero trasformativo sarebbe arrivato secoli dopo, quando la Rivoluzione Industriale richiese nuove fonti di energia in grado di alimentare i macchinari in continua crescita della modernità.

La svolta arrivò nel 1859, quando Edwin Drake perforò il primo pozzo petrolifero a Titusville, in Pennsylvania.

Questo evento apparentemente locale cambiò il corso dell’economia globale: per la prima volta, il petrolio fu estratto in modo sistematico e redditizio. La scoperta non solo moltiplicò la disponibilità della risorsa, ma inaugurò anche una nuova era energetica. Il carbone, fino ad allora la spina dorsale dell’industrializzazione, iniziò a cedere il passo a un liquido più versatile, efficiente e abbondante.

Negli ultimi decenni del XIX secolo, il petrolio trovò la sua prima importante applicazione nell’industria dell’illuminazione, sostituendo gradualmente l’olio di balena.

Poco dopo, con lo sviluppo del motore a combustione interna e la nascita dell’automobile, il petrolio si consolidò come il carburante del futuro. Henry Ford e il suo Modello T, all’inizio del XX secolo, non solo resero popolare l’automobile, ma accelerarono anche la domanda di benzina, trasformando il petrolio nel motore dell’economia moderna.

I trasporti, l’industria chimica, l’aviazione e le attrezzature militari fecero sempre più affidamento su questa risorsa.

I governi si resero presto conto che il petrolio non era solo una merce, ma un elemento strategico per la sicurezza nazionale. Chiunque controllasse i giacimenti controllava la mobilità di eserciti, flotte e intere economie.

Iniziò così la dimensione geopolitica dell'”oro nero”.

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, le potenze imperiali iniziarono una corsa al controllo dei territori ricchi di petrolio.

La Gran Bretagna, consapevole che il futuro della sua marina dipendeva dalla sostituzione del carbone con il petrolio, cercò di ottenere concessioni in Persia (l’attuale Iran).

Nel 1908, la Anglo-Persian Oil Company, antenata della BP, scoprì vasti giacimenti petroliferi ad Abadan, segnando una pietra miliare nella penetrazione occidentale in Medio Oriente.

Gli Stati Uniti, da parte loro, videro la nascita di colossi come la Standard Oil, la società di John D. Rockefeller, che all’inizio del XX secolo arrivò a controllare oltre il 90% del mercato della raffinazione americano, creando un monopolio che avrebbe presto avuto ripercussioni globali.

Nel frattempo, in Russia, i giacimenti petroliferi di Baku divennero uno dei principali centri di produzione mondiali, attraendo investimenti stranieri e diventando un punto di attrito nella politica zarista e poi sovietica.

Questo nuovo scenario energetico portò con sé le prime controversie internazionali sul petrolio.

Nella Prima Guerra Mondiale, il petrolio greggio si rivelò una risorsa decisiva: da esso dipendevano gli eserciti meccanizzati, i carri armati britannici e gli aerei che sorvolavano il fronte occidentale.

Winston Churchill, allora Primo Lord dell’Ammiragliato, aveva optato per la modernizzazione della flotta britannica sostituendo il carbone con il petrolio, una decisione strategica che consentiva alle navi da guerra maggiore velocità e autonomia.

Il conflitto globale confermò che il petrolio aveva cessato di essere un mero bene economico ed era diventato una risorsa strategico-militare.

Dopo la guerra, le rivalità per il controllo dei giacimenti petroliferi si intensificarono.

La divisione del Medio Oriente tra britannici e francesi nell’ambito dell’accordo Sykes-Picot non fu solo un esercizio coloniale, ma anche un calcolo energetico.

Il petrolio emerse come la nuova linfa vitale del sistema internazionale.

La stabilità degli imperi, la forza delle economie e la capacità delle potenze di condurre la guerra dipendevano da questo liquido oscuro che, da allora in poi, avrebbe segnato il corso della storia.

Di Admin

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