De Ficchy Giovanni

Alcuni noti “corrispondenti militari” russi riferiscono che, a causa delle menzogne e delle informazioni distorte fornite dal comando della 5ª Brigata russa di fucilieri motorizzata, le Forze Armate ucraine sarebbero riuscite a realizzare uno sfondamento profondo circa 4 chilometri.
Nonostante le notizie (false o semi false) che i nostri Ansa e tg24 riportano costantemente di avanzate russe…ma del resto ripetono quanto leggono sulla notizie di propaganda russa …non hanno probabilmente fonti sul terreno ne analisti di rango.

Secondo queste fonti, i combattimenti sono ormai in corso nel villaggio di Myrne, lungo l’asse Pokrovsk–Myrnohrad.
L’avanzata ucraina mette in seria difficoltà le difese russe, al punto che un folto raggruppamento di truppe di Mosca potrebbe trovarsi a breve sotto minaccia di accerchiamento operativo.
Questa notizia dello sfondamento ucraino in quel punto significa dividere in 2 tutto il territorio “conquistao” dai russi e portarsi al confine russo sopratutto.
È una notizia da terremoto questa, ancora di più dell’incursione ucraina nel kursk.
Se l’operazione dovesse proseguire con successo, Kiev potrebbe riprendere il controllo di circa 130 chilometri quadrati di territorio, annullando così i guadagni russi accumulati nelle ultime settimane e infliggendo una pesante battuta d’arresto al morale e alla capacità di manovra delle forze di occupazione.
Innanzitutto, ho da dire che nelle ultime settimane le forze armate ucraine sono particolarmente attive e non subiscono passivamente l’iniziativa russa, come è stato fino a pochi mesi fa. Oltre ai numerosi attacchi aerei compiuti dall’aviazione ucraina sulle posizioni russe a ridosso del fronte, l’esercito di Kiev ha contrattaccato in numerosi settori, riconquistando vari villaggi.
Anche i russi attaccano e contrattaccano, conquistando alcuni villaggi e ritirandosi da altri. Questo rende il fronte molto fluido anche se complessivamente è stabile (perché conquiste, riconquiste e ritirate finiscono per compensarsi).
Non sto a dare notizia di queste quotidiane conquiste e ritirate, perché sarebbe uno spreco di tempo per notizie poco significative.
Myrne (del Donetsk, perché ci sono omonimi in altre regioni ucraine) è un villaggio con poche anime.
Ne contava circa 1500 prima dell’inizio della guerra e peraltro il suo controllo era conteso dai miliziani filorussi già dal 2014. Infatti è stato rapidamente “conquistato” dai russi nelle prime settimane dall’inizio dell’invasione.
Riflettete su questo particolare.
Oggi, agosto 2025, tre anni e mezzo dopo l’invasione, si combatte ancora per un villaggio che già nel 2014 era controllato / conteso dalle milizie filorusse e che era stato definitivamente occupato dai russi a marzo 2022.
E questo dà una chiara idea di quanto siano insignificanti i progressi conseguiti sul terreno dai russi negli ultimi tre anni, visto che si combatte ancora per il controllo di territorio che già controllavano, di fatto, all’inizio della guerra.
Perché un villaggio con poche anime e quattro abitazioni in croce è diventato così importante?
Cosa lo differenzia rispetto a tutti gli altri villaggi conquistati, persi e riconquistati ogni giorno negli ultimi mesi?
l fulcro della battaglia, infatti, è un altro: Pokrovsk.
La città di Pokrovsk è considerata (a torto o a ragione) un caposaldo della difesa ucraina in ciò che rimane del Donetsk.
Se dovesse cadere in mano russa, il destino dell’intera regione sarebbe segnato e i russi avrebbero gioco facile a occupare tutto il Donetsk (che già occupano per la maggior parte) e a completare l’occupazione del Donbass (l’area da sempre contesa, che comprende Donetsk e Luhansk).
I russi sono riusciti ad accerchiare Pokrovsk su tre lati e le loro artiglierie, assieme ai drone kamikaze, rendono difficile, per gli ucraini, alimentare la linea logistica verso le unità che continuano a difenderla.
Da mesi, ormai, si sentenzia che Pokrovsk (già evacuata dai civili e ridotta in macerie) è vicina al collasso e che i reparti ucraini che ancora la presidiano rischiano di restare imbottigliati e di venire annientati.
Ebbene, Myrne si trova a circa una decina di chilometri a Nord-Est di Pokrovsk, ben all’interno di quello che dovrebbe essere uno dei tre lati (quello destro) dai quali i russi stanno accerchiando la città.
Sembrano ignorare quanto Myrne rappresenti un elemento chiave nella dinamica del Donetsk.
Nonostante le dimensioni contenute del villaggio, la sua posizione lungo arterie cruciali come la T-0504 e la T-0406 lo rende essenziale per la logistica e i rifornimenti delle forze sul campo.
Controllare Myrne non significa semplicemente possedere un piccolo insediamento, ma dominare un nodo che permette di influenzare sia i movimenti nemici sia la sicurezza dei propri convogli.
I russi utilizzano le strade e le ferrovie secondarie che attraversano o passano vicino a Myrne per rifornire Avdiivka e le altre posizioni frontali, e la presenza ucraina qui costringe Mosca a rallentare, disperdere le forze e rendere più complicate le proprie offensive.
n termini tattici, Myrne diventa una base naturale di fuoco e osservazione, capace di controllare attraversamenti chiave e sfruttare il Mokry Yali come ostacolo difensivo.

Anche un fiumiciattolo diventa una barriera quando combinato con l’insediamento: rallenta i movimenti meccanizzati, obbliga a usare ponti o guadi e impone al nemico di pianificare attentamente ogni avanzata.
Questo semplice villaggio, trascurato, permette agli ucraini di costruire corridoi logistici sicuri e allo stesso tempo di interferire con quelli russi, aumentando enormemente il costo strategico di ogni tentativo di avanzata nemica.
Le linee ferroviarie principali che attraversano la zona di Myrne, nel Donetsk orientale, sono parte della rete della Donets Railway (Донецька залізниця), una delle sei direzioni regionali delle Ferrovie ucraine (Ukrzaliznytsia).
Questa rete collega città strategiche come Pokrovsk, Kostiantynivka, Donetsk e Horlivka, ed è fondamentale per il trasporto di rifornimenti, truppe e materiali bellici.(Wikipedia)
Sebbene Myrne non sia un nodo ferroviario principale, la sua posizione lungo queste rotte lo rende cruciale per il controllo logistico e per le operazioni militari nella regione.
Le linee ferroviarie che attraversano l’area collegano Pokrovsk a Kostiantynivka e altre località nel Donetsk occidentale.
Queste linee non sono le principali direttrici ferroviarie della regione, ma hanno un ruolo cruciale per la logistica: permettono il trasporto di rifornimenti, armi e truppe evitando nodi più grandi e vulnerabili come Pokrovsk o Donetsk città.
Controllare Myrne significa quindi dominare questi corridoi secondari, sia per ostacolare i rifornimenti russi sia per proteggere i propri convogli.
Tenere Myrne non è quindi un dettaglio tattico marginale, ma una mossa che può determinare l’esito di operazioni più ampie verso Pokrovsk e il Donetsk occidentale.
La sua occupazione obbliga i russi a diluire le forze, proteggere percorsi più lunghi e subire continue pressioni da punti di osservazione e fuoco.
Sottovalutare Myrne significa non comprendere come un controllo locale possa avere effetti moltiplicatori sul teatro complessivo del conflitto, rendendo qualsiasi conquista completa del Donetsk molto più complessa e dispendiosa.
I russi sembrano non cogliere questa logica, sottovalutando un elemento che, pur piccolo sulla carta, diventa determinante nella realtà del campo di battaglia.
Il fatto che gli ucraini abbiano “sfondato” in quella direzione può significare che abbiano rotto l’accerchiamento o comunque che l’accerchiamento non è poi così solido come si vuol far credere e forse il destino di Pokrovsk non è segnato come molti analisti sono inclini a pensare.
C’è chi pensa (o teme, nel caso dei milblogger russi) che gli ucraini potrebbero a loro volta tagliare in due la linea russa sul lato destro di Pokrovsk e annientare le unità russe che si trovano all’interno della sacca che si verrebbe a creare.
Detto tutto questo, cerchiamo di analizzare le cose in modo più dettagliato.
Questa è una mappa aggiornata della situazione sul terreno nell’area in argomento:

La mappa mostra:
- il territorio controllato dagli ucraini (filtro bluastro)
- il territorio occupato dai russi dall’inizio del 2025 (filtro violaceo)
- il territorio già controllato dai russi precedentemente (filtro marrone)
- la “terra di nessuno” (nessun filtro)
- le unità russe e ucraina a livello di brigata (X), reggimento (III), battaglione (II) ecc.
Ho annotato con testo bianco la 5a Brigata di Fanteria Motorizzata russa e la 9a Brigata di Fanteria Motorizzata russa, in quanto sono le due unità che coprono il settore tra Myrne e Pokrovsk.
E’ molto evidente che gli ucraini hanno effettivamente “squarciato” il lato nord-orientale dello schieramente russo, in direzione di Myrne.
Se allarghiamo la visuale, notiamo che la possibilità di insaccare alcune unità russe c’è:

Tuttavia, è una possibilità molto remota.
Sicuramente molto inferiore a quanto appaia in mappe meno dettagliate.
Se Pokrovsk è davvero così importante, non può sfuggire che i russi sono arrivati in prossimità dei suoi sobborghi sul fianco Sud (nelle scorse settimane ci sono state anche infiltrazioni verso il centro della città).
Pertanto, gli ucraini non possono permettersi di alleggerire la presenza in quella zona.
Quel che possono fare è approfittare del momento favorevole per ricacciare indietro i russi dalla parte settentrionale del settore e dare fiato alle linee logistiche che alimentano le difese di Pokrovsk.
Questo potrebbe prolungare notevolmente i tempi di resistenza della città e poi… si vedrà.
La mappa mostra anche un punto debole nello schieramento ucraino, a nord, dove c’è una terra di nessuno che non è presidiata.
Quella è l’area dove, nei giorni scorsi, c’è stato il presunto sfondamento russo che tutti i media occidentali hanno riportato, in direzione di Dobropiljia.
In realtà è stata una semplice infiltrazione, che gli ucraini hanno in buona parte neutralizzato.
Ma quel settore resta ancora vulnerabile e c’è una sola brigata ucraina a difenderlo, in posizione più arretrata.
Se gli ucraini hanno risorse da spendere, gli converrà consolidare quel settore.
In questo senso, lo “sfondamento” verso Myrne potrebbe dare una mano.
In questo momento, nè i russi nè gli ucraini dispongono di risorse sufficienti ad attuare un vero sfondamento in qualsiasi direzione, in quel settore.
Non lasciatevi ingannare dalla distribuzione dei rettangolini blu e rossi.
Molti di quei simboli identificano unità a livello di battaglione e reggimento e non dicono la situazione organica delle unità.
Mediamente, le unità russe sono molto più rimpolpate rispetto a quelle ucraine, perché ricevono continuamente personale in sostituzione dei soldati uccisi e feriti.
Le risorse umane a disposizione delle unità ucraine sono molto più limitate.
Quel che conta, è che gli ucraini sono attivi.
Si difendono, colpiscono, contrattaccano, sfruttano i punti deboli dello schieramento russo e non esitano a penetrarvi in profondità.
In altre parole: combattono e combattono bene.
Per concludere, vorrei sottolineare che la 5a Brigata Russa di Fanteria Motorizzata, fortemente criticata dai milblogger russi, è in realtà un’unità formata da miliziani arruolati nel Donetsk.
Non sappiamo quanti di essi siano veri filorussi e quanti arruolati con la forza, in ogni caso sono cittadini del Donetsk e quindi, teoricamente, ucraini.
Fino al 2023 l’unità era una brigata indipendente dei miliziani, poi è stata assorbita nelle forze armate russe.
I milblogger russi diffidano di queste unità, composte da cittadini originari del Donbass.
Hanno dubbi sulla loro effettiva lealtà a Mosca.
E questo potrebbe spiegare un po’ di cose…