
De Ficchy Giovanni
Pochi giorni fa, il palcoscenico politico europeo ha visto un nuovo atto nella tragica commedia delle diplomazie.
Il nostro Matteo Salvini, quel maestro di battute e frasi ad effetto, ha lanciato un “taches al tram” col suo solito fare fiero nei confronti di Emanuel Macron.
Macron vuole giocare a fare la guerra in Ucraina?
Prego, si accomodi, ci vada lui.
Parli però a nome suo perchè nessun ragazzo italiano andrà a morire per lui o per la Von der Leyen.
Ha fatto benissimo il vicepresidente del consiglio Matteo Salvini a stroncare con forza questa assurda ipotesi.
E mentre le redazioni italiane si sbracciavano nel celebrarne la paternità, un’eroica e ben più seria Giorgia Meloni sembrava assumere la veste di paladina della solidarietà europea.
Ma come spesso accade nel teatro dell’informazione, i riflettori si puntano su volti noti, creando illusioni che rischiano di confondere la realtà.
Nell’analisi di questa situazione, ci siamo permessi di segnalare che l’informazione italiana – non solo quella di fede meloniana – stava prendendo “lucciole per lanterne”.
Un monumento mediatico farlocco, costruito tra le roventi pagine dei quotidiani, si stagliava all’orizzonte, quasi a voler mascherare le posizioni reali espresse da Palazzo Chigi.

La verità, caro lettore, è che tanto clamore poteva farci sperare in una crisi di coscienza della politica italiana, ma tutto ciò non era se non un gioco di specchi.
Giorgia Meloni, facendosi portavoce di una nuova gioventù politica, sembrava propensa a collaborare – magari da un angolo meno esposto – con la coalizione europea per le garanzie di sicurezza riguardanti l’Ucraina.
Si trattava, però, di un wishful thinking, con il rischio, non da poco, di essere un bluff travestito da intenti nobili.
Non c’era nulla di così semplice, e l’idea che Meloni potesse apportare un vero cambiamento di posizione è, nella migliore delle ipotesi, pura fantasia.
Nella peggiore, un tentativo di dissimulare il clamoroso disallineamento con i nostri principali partner europei.
Tra le scintille diplomatiche di quest’estate, l’Italia non si è presentata come uno dei Paesi dell’Unione Europea che, dopo l’agguato a Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, avrebbero osato notificare a Donald Trump la loro ferma volontà di non seguirlo nel baratro del totale disimpegno dal sostegno all’Ucraina.
Un momento cruciale quello, quando l’asse tra Trump e Putin ha iniziato a scricchiolare, ed è qui che Meloni ha optato per il silenzio, come se il suo ruolo fosse quello di gettare acqua sul fuoco, piuttosto che prendere posizione. “Ma che misunderstanding!”, pareva dire con il suo atteggiamento diplomatico, mentre i dissidi affioravano in superficie.
Eccoci dunque a una sorta di gioco di potere, dove le dinamiche di responsabilità e leadership si intrecciano in un balletto di gesti e parole.
La stampa, nel suo fervore, ha spesso esaltato le posizioni di Meloni come se fosse il timoniere di un’armata pronta a salpare verso nuove avventure europee.

Ma chi stava realmente governando il vascello?
La nave italiana, gonfiata dai venti dell’ottimismo e da promesse di aiuti, ha mantenuto la rotta, ma sotto la superficie le correnti di discordia erano impetuose.
Alla fine dei conti, la questione è se l’Italia possa realmente permettersi di ignorare le richieste di alleanza e unità provenienti da altre nazioni europee.
La diplomazia non è solo arte di convenzioni, ma richiede anche la capacità di ascoltare e rispondere alle esigenze collettive. Cosa farà quindi Giorgia Meloni in questo panorama muto e confuso?
Frasi altisonanti e promesse vaghe non possono bastare.
Per rendere l’Europa unita, sarà necessaria una sostanza più chiara e coerente, che superi le apparenze e parta da un’analisi onesta delle relazioni internazionali.
Così, mentre noi, spettatori in prima fila, ci gustiamo questo melodramma, non possiamo fare a meno di chiederci: chi saranno i veri protagonisti del prossimo atto?

Riuscirà Meloni a tirare fuori dal cilindro un coniglio che sorprenda tutti, o rimarrà intrappolata nelle sue stesse retoriche?
Solo il tempo potrà darci una risposta, ma per ora possiamo godere dello spettacolo!