OGGI PARLIAMO DEGLI AUTISTI DI MEZZI PESANTI VITTIME SULLE STRADE……….

Come sempre alcuni dati su cui riflettere.
Partiamo dal presupposto che non devono esistere vittime di serie A , vittime di serie B e vittime ignorate.
Una vittima è vittima purtroppo!!!!
In Italia, la classificazione degli incidenti stradali che coinvolgono autisti di camion è un tema complesso e oggetto di dibattito.
La questione principale riguarda la distinzione tra “infortunio in itinere” e “infortunio in occasione di lavoro”.
L’infortunio in itinere si verifica durante il tragitto casa-lavoro e, sebbene sia tutelato dall’INAIL, spesso viene conteggiato separatamente dagli infortuni avvenuti “in occasione di lavoro”.
Questo può creare una sottovalutazione del rischio intrinseco della professione di autista, dove il mezzo e la strada sono il luogo di lavoro stesso.
I motivi per cui le vittime di incidenti stradali non sempre rientrano nelle statistiche sugli infortuni sul lavoro sono i seguenti:
Classificazione come semplice incidente stradale: Spesso, un incidente mortale che coinvolge un autista di camion viene trattato come un incidente stradale generico dalle autorità, e non viene classificato immediatamente come “morte sul lavoro”.

Questo avviene a discapito della natura professionale dell’attività svolta dal lavoratore.
Difficoltà di definizione: Esiste una linea sottile tra un infortunio in itinere e un infortunio in occasione di lavoro per gli autotrasportatori. Mentre un infortunio in itinere si verifica durante il percorso per raggiungere o tornare dal luogo di lavoro, l’attività di un autista si svolge interamente su strada, rendendo l’incidente, di fatto, un evento avvenuto “in occasione di lavoro”.
Nonostante questo, non sempre viene riconosciuto come tale.
Conseguenze sui diritti e le tutele:
La mancata classificazione come infortunio sul lavoro ha ripercussioni significative per i familiari delle vittime, che potrebbero non beneficiare delle stesse tutele e indennizzi previsti in caso di morte sul lavoro.
Mancanza di dati omogenei:
I dati statistici possono provenire da diverse fonti (es. INAIL, ISTAT, associazioni di categoria), che utilizzano metodologie e classificazioni differenti. Questo rende difficile ottenere un quadro preciso e completo del fenomeno.
Aziende e associazioni di categoria, come la PMIA UNILAVORO, hanno più volte evidenziato la necessità di una corretta classificazione degli incidenti, affinché ogni decesso avvenuto durante l’attività di trasporto sia riconosciuto come morte sul lavoro.

L’obiettivo è duplice: onorare la dignità professionale degli autisti e garantire ai loro familiari le giuste tutele.
In base alle informazioni più recenti disponibili, si possono fornire i seguenti alcuni dati e tendenze sulle vittime del lavoro nel settore dell’autotrasporto in Italia:
Dati specifici (gennaio-luglio 2024)
Secondo l’Osservatorio Nazionale di Bologna e Asaps, nei primi sette mesi del 2024 si sono registrati un centinaio di camionisti morti sul lavoro.
Il trasporto e il magazzinaggio sono settori ad alto rischio, e gli incidenti che coinvolgono mezzi di trasporto costituiscono una percentuale elevata del totale degli infortuni e dei decessi.
Tendenze e analisi sul lungo periodo (2018-2022)
Infortuni denunciati: Nel quinquennio 2018-2022, le denunce di infortunio nel settore “Trasporto e magazzinaggio” sono aumentate di oltre il 35%, un tasso più che doppio rispetto all’incremento generale del settore Industria e servizi.
Decessi:
Nonostante l’aumento degli infortuni complessivi, il numero di decessi denunciati all’INAIL nel settore trasporti e magazzinaggio è rimasto stabile (177 casi sia nel 2018 che nel 2022), a fronte di un calo a livello nazionale.
Dinamiche degli incidenti:
Circa due infortuni su 10, in occasione di lavoro, si sono verificati con un mezzo di trasporto.
Gli incidenti stradali sono i più frequenti, ma il 25% degli infortuni mortali non avvengono sulla strada, bensì in altri luoghi di lavoro durante attività diverse dalla guida, ma sempre durante il lavoro.
L’indice di mortalità è particolarmente elevato sulle strade extraurbane (4 morti ogni 100 incidenti) e in autostrada (2,7 morti ogni 100 incidenti).
Fasce d’età e genere:
Oltre l’84% degli infortunati sono di sesso maschile.
Le fasce d’età più colpite sono quelle tra i 40 e i 54 anni, ovvero quelle che coincidono con gli autisti professionisti di lunga esperienza.
Geografia degli infortuni: Quasi 6 infortuni su 10 si verificano al Nord Italia.
La regione più colpita è la Lombardia.
Un autista è un lavoratore come gli altri e non si capisce perché anche i mezzi di informazione “statistiche” non ne fanno particolare menzione così come per le vittime di altri settori.
Una vittima è vittima purtroppo indipendentemente dalla categoria cui appartiene.