De Ficchy Giovanni

Pochi giorni dopo la querelle con Salvini per il dossier Ucraina si apre un altro fronte polemico tra Italia e Francia.

Questa volta ad accendere la miccia è stata Parigi, attraverso le dichiarazioni del primo ministro François Bayrou.

Durante un’apparizione televisiva in diretta ieri sera, Bayrou ha avvertito che tassare i ricchi potrebbe incentivare il “nomadismo fiscale”, ovvero la tendenza dei ricchi a trasferirsi in luoghi economicamente più vantaggiosi.

Ha poi aggiunto che la Francia deve rimanere attraente per gli investitori e che una tassazione eccessiva potrebbe avere l’effetto opposto a quello desiderato, riducendo le entrate fiscali complessive.

Bayrou ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra giustizia sociale e competitività economica, suggerendo che riforme strutturali e una lotta più efficace contro l’evasione fiscale potrebbero essere soluzioni più efficaci per aumentare le entrate statali.

L’intervento di Bayrou ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che lo hanno accusato di difendere gli interessi dei più ricchi e altri che hanno invece riconosciuto la validità delle sue preoccupazioni riguardo alle conseguenze economiche di una tassazione eccessiva.

Ha poi inaspettatamente criticato l’Italia, accusandola di continuare una politica di “dumping fiscale” che danneggia altre nazioni.

Palazzo Chigi ha risposto prontamente alle affermazioni infondate del primo ministro francese Francois Bayrou, che accusava l’Italia di “dumping fiscale” ai danni della Francia.

La Presidenza del Consiglio ha replicato che l’economia italiana è attrattiva e performa meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità del Paese.

Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese Francois Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo “dumping fiscale”, penalizzando la Francia.

L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione.

L’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia.

L’Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti “paradisi fiscali europei”, che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo – conclude Palazzo Chigi – che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all’Italia per intervenire in sede di Unione europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei.

Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Sono sbalordito – ha dichiarato in un’intervista pubblicata oggi da Il Messaggero – un’accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato. Non voglio commentare la situazione politica ed economica in Francia, ma se l’Italia procede su un percorso economico positivo e mantiene una solidità politica rilevante questo non è perché pratica dumping fiscale e non cospira contro altri paesi europei”.

“Ci sono altri, veri paradisi fiscali in Europa, ci sono altre profonde anomalie nella Ue che andrebbero corrette, queste sono le anomalie da contestare”, continua il titolare della Farnesina.

Di Admin

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere