De Ficchy Giovanni

Questa bellissima miliziana è conosciuta come la “mangia-gringo”

Nei giorni scorsi, Nicolás Maduro ha dimostrato ancora una volta la sua irresponsabilità politica e umana dichiarando di avere “milioni di venezuelani pronti a difendere la patria” da un possibile intervento straniero.

Questa affermazione, più che una dimostrazione di patriottismo, rivela la vera intenzione del regime: non difendere il Venezuela, ma difendere il suo potere a qualsiasi costo.

La narrazione del nemico esterno non è una novità.

Il chavismo l’ha utilizzata per oltre due decenni come strumento di coesione interna e di giustificazione di fronte alla comunità internazionale.

Ma ciò che ora propone è ancora più grave: trasformare la popolazione civile, e in particolare uomini e donne anziani, in carne da macello, scudi umani per ipoteticamente affrontare l’esercito più potente del mondo.

La sola idea di mandare i nostri anziani, molti dei quali malati, denutriti e dimenticati dallo Stato stesso, in guerra è una dimostrazione di assoluto disprezzo per la vita.

Si tratta di cittadini che sopravvivono con pensioni miserabili, che ammontano a non più di pochi dollari al mese, e che devono scegliere tra comprare medicine o un chilo di farina per sopravvivere.

In un Paese dove gli ospedali mancano di beni di prima necessità, dove gli anziani aspettano in fila per riscuotere una pensione che non copre nemmeno il trasporto, parlare di “difesa della patria” con il loro sacrificio non è solo immorale, ma criminale.

Maduro non chiede ai cittadini di proteggere la nazione, ma piuttosto di proteggere la sua permanenza a Miraflores.

Il suo appello non intende salvaguardare la sovranità, ma piuttosto proteggere i privilegi di un’élite che ha smantellato le istituzioni, mandato in bancarotta l’economia e ceduto risorse strategiche a potenze straniere in cambio di sostegno politico.

Pretendere che il sacrificio dei più vulnerabili sia giustificato in nome di una causa patriottica è una presa in giro del popolo venezuelano.

L’esito di uno scenario di scontro è prevedibile: migliaia di morti inutili, una tragedia ancora più grande di quella già sofferta da milioni di famiglie.

E ciò che deve essere chiaro è che questa responsabilità non ricadrà sui cittadini, ma su Nicolás Maduro e sulla leadership che lo sostiene. Saranno loro a rispondere di ogni spargimento di sangue derivante dal loro rifiuto di accettare una transizione politica ordinata e democratica.

La vera difesa della patria non si ottiene armando gli anziani o usando i poveri come un muro umano.

La difesa del Venezuela richiede la ricostruzione dello stato di diritto, l’indipendenza dei poteri pubblici, istituzioni che rispondano al popolo e non agli interessi di una cricca, e il rispetto della dignità di ogni cittadino, dal più giovane al più anziano.

Gli anziani venezuelani, che hanno dedicato la loro vita al lavoro e al sostentamento delle loro famiglie, meritano rispetto, salute, medicine e serenità.

Non si può chiedere loro di pagare con il loro sangue gli errori e la corruzione di coloro che hanno trasformato il Paese in una terra di miseria, repressione ed esilio di massa.

Maduro vuole nascondersi dietro i corpi indeboliti di chi ha meno.

Ma il Venezuela non ha bisogno di martiri: ha bisogno di speranza, giustizia e libertà.

” Non di eroi caduti in battaglia, ma di cittadini vivi e capaci di costruire un futuro.

Di persone che credano nel cambiamento, che lottino per i propri diritti, che si impegnino per il bene comune.

Abbiamo bisogno di menti brillanti, di cuori coraggiosi, di mani operose.

Abbiamo bisogno di leader che ispirino fiducia, che guidino con l’esempio, che mettano il paese al primo posto.

Abbiamo bisogno di un sistema che funzioni, che garantisca pari opportunità, che protegga i più deboli.

Abbiamo bisogno di un’economia che prosperi, che crei posti di lavoro, che distribuisca la ricchezza in modo equo.

Abbiamo bisogno di una società civile forte, che controlli il potere, che denunci la corruzione, che promuova la partecipazione.

Abbiamo bisogno di un Venezuela che sia orgoglioso della sua storia, della sua cultura, della sua gente.

Un Venezuela che guardi al futuro con ottimismo, con determinazione, con la voglia di farcela.

Un Venezuela libero, giusto e prospero.

E questo sarà possibile solo con un cambiamento politico che ponga fine alla tragedia e restituisca al Paese il futuro che oggi gli viene rubato.

Di Admin

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