De Ficchy Giovanni

Se a volare a Pechino al posto di D’Alema ci fosse stato un ex di Fratelli d’Italia o della Lega, avreste gridato al collaborazionismo coi regimi del sangue e del terrore.

.E invece niente, silenzio.

Perché quando si tratta di fare i moralisti a senso unico, siete sempre pronti.

Ma quando la coerenza dovrebbe essere la bussola, vi perdete nel navigatore.

Che poi, diciamocelo, D’Alema a Pechino non è certo l’inizio della fine del mondo.

Magari gli offriranno un contratto per fare il testimonial di un amaro, chissà.

Oppure si farà convincere a piantare ulivi in Cina, roba che poi ci ritroviamo l’olio extravergine d’oliva fatto con le olive cinesi, e addio made in Italy.

Però, dai, non esageriamo.

Certo, fa strano vederlo lì, lui che ha sempre fatto il comunista col Rolex, però alla fine, diciamocelo, ognuno c’ha le sue contraddizioni.

E poi, magari, sta cercando di capire come funziona sta benedetta Via della Seta, che a noi ce l’hanno raccontata come la panacea di tutti i mali, e invece… boh!

!E invece magari è una fregatura colossale, un modo per farci invadere dai cinesi senza sparare un colpo.

O magari è davvero un’opportunità, un modo per rilanciare l’economia e creare posti di lavoro.

Chi lo sa?

Bisognerebbe capire bene di cosa si tratta, senza farsi influenzare dalle opinioni degli altri.

Informarsi, studiare, analizzare i dati.

E poi magari scoprire che la verità sta nel mezzo, come al solito.

Che non è tutto oro quello che luccica, ma neanche tutto letame quello che puzza.

Che la Via della Seta è un po’ una cosa e un po’ l’altra, un’occasione da sfruttare con intelligenza e cautela.

Ma chi ha voglia di fare tutta ‘sta fatica?

È molto più comodo gridare allo scandalo o esaltare le magnifiche sorti e progressive.

Così, tanto per dire la propria, senza sapere di cosa si parla.

Staremo a vedere.

L’unica cosa che spero è che non si metta a dare consigli su come si fa la politica, perché lì, diciamocelo, ha già dato.

Però, ecco, un po’ di onestà intellettuale non guasterebbe.

Almeno per non sembrare sempre i soliti ipocriti.

Ma visto che ci va un ex leader della sinistra tutti zitti, Schlein muta e guai a chi fiata!

Ipocriti!

Pronti a indignarvi per un nonnulla, ma quando si tratta dei vostri amici potenti, allora cala il silenzio.

D’Alema in Cina?

Eh, la coerenza, questa sconosciuta.

Sempre pronti a fare i paladini della giustizia sui social, a sbraitare contro il sistema, ma quando si tratta di toccare i compagni di merende, puff, spariti.

D’Alema in Cina, eh?

 Silenzio tombale.

Nessuno che strilla al conflitto d’interessi, alla marchetta di Stato.

Che schifo, sempre la solita solfa.

E poi si lamentano se la gente non crede più a niente.

Ma fatemi il piacere, ipocriti!

E cosa ci fa, di grazia?

A dare lezioni di democrazia al Partito Comunista?

O magari a piazzare qualche vinello rosso in qualche ristorante di lusso?

Silenzio, ovviamente.

Troppo rischioso, no?

Meglio non inimicarsi il potere, che magari poi la poltrona traballa.

Che schifo.

Tutto a posto, bravi ragazzi.

Ma se ci fosse andato qualcun altro… apriti cielo!

Vergogna!

Di Admin

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