De Ficchy Giovanni

Ah, il 10 aprile: una data da incorniciare nella storia delle profezie fallite.
E chi meglio di Orsini per darci l’illuminazione?
Secondo lui, Mosca stava per lanciare una grandiosa offensiva estiva, un’operazione che avrebbe piegato l’Ucraina come una foglia al vento.
Immaginate la scena: Putin, con un cappello da generale in testa, mentre regge una mappa con segni trionfali sul territorio ucraino.

E noi tutti, a farci servire tè e biscotti, pronti a brindare alla vittoria russa.
Ma, oh sorpresa!
Non solo quella tanto attesa offensiva (che chiamiamo affettuosamente “l’offensiva che non c’è mai stata”) è fallita, ma la situazione si è capovolta al punto che anche a Donald Trump, il re dei tweet, è toccato ammettere che Kyiv potrebbe benissimo riprendersi tutto.
Dobbiamo applaudire, ammiratori della commedia dell’assurdo!
Mosca è diventata una tigre di carta, o meglio, un panda di carta: ogni tanto fa un rumore e poi si addormenta.
Non facciamoci però illusioni; per quanto divertente sia osservare il disastro altrui, il conflitto sembra destinato a continuare.

Le difficoltà russe, che più sembrano allontanarsi dalla realtà, unite all’attendismo americano, ci condurranno a un tragico spettacolo di morti e drammi.
Funziona così, come un brutto film che non smette mai di andare in onda.
Quando un regime si accorge che il suo tempo sta per scadere, inizia a giocare le sue ultime carte. E chissà, magari tirerà fuori anche il jolly!
E parlando di jolly, ecco i droni su Copenhagen: un classico esempio di escalation che non promette nulla di buono.
Immaginate Putin seduto nel suo palazzo, circondato da generali in uniformi scintillanti, mentre sogna di lanciare droni sui paesi che non gli sono affatto amici.
Potremmo dire che è una vera e propria strategia da manuale: “Se non puoi vincere, intimi altre città”.
Come dire, se non puoi conquistare l’Ucraina, fallo nel modo più creativo possibile!
E qui entra in gioco la propaganda.
Ah, quella dolce melodia di bugie che risuona dalle televisioni e dai social media!
In Italia, i fedeli scagnozzi di Putin stanno alzando il livello del nonsense, offrendoci uno spettacolo degno dei migliori circhi.
I nostri esperti di geopolitica, tra cui spiccano nomi illustri, si distinguono per le loro “analisi” che odorano di frittata.
Onestamente, un giorno dovremmo fare un collage di video dove Travaglio sostiene che la Russia avesse già vinto.
Rido solo al pensiero!
Ma per ora, ahimè, ci tocca sopportare questi ciarlatani che non ne azzeccano una.
Continuano a diffondere odio anti-ucraino e antieuropeo come se fosse la cosa più normale del mondo.
Ed è incredibile come, nonostante la verità sia sotto gli occhi di tutti, ci siano ancora persone pronte a credere nelle favole russe.
Forse abbiamo bisogno di una nuova versione di “Cappuccetto Rosso”, dove il lupo è Putin e la nonna… beh, potremmo dire che è l’Europa tutta intera, ingannata e confusa.
Nel frattempo, mentre la situazione continua a evolversi, non ci resta che osservare e aspettare che i vostri predicatori di sventure tornino alla carica con altre profezie.
Chissà, magari per la prossima stagione ci sorprenderanno con un colpo di scena del tipo: “La Russia ha finalmente scoperto il segreto della pace” – naturalmente dopo aver ribaltato il tavolo, dato fuoco ai protocolli e sventolato una bandiera bianca fatta di panni sporchi di propaganda.
Ah, la geopolitica!
Un grande palcoscenico dove gli attori cambiano, ma le battute rimangono le stesse.
E noi, poveri spettatori, ci troviamo a ridere, piangere e a chiederci quando finirà questa commedia degli errori.
Ma vi prometto: il giorno in cui questi “profeti” della sventura dovranno rendere conto delle loro scuole di pensiero, urlando davanti a un pubblico di schernitori, ci faremo davvero tante risate.
Perché, in fondo, chi non ama un buon colpo di scena in stile Shakespeare, con un pizzico di ironia e una spruzzata di sarcasmo?
Quindi, cari amici, prepariamoci a una lunga attesa.
È un percorso tortuoso, ma mentre la verità emerge lentamente dagli strati di falsità e menzogne, possiamo sempre trovare un motivo per sorridere.
E se tutto ciò non riesce a strapparci una risata, non so cos’altro possa farlo!