The co-leader of the far-right Alternative for Germany (AfD) party Alice Weidel looks on before addressing a press conference in Berlin on October 9, 2023, one day after state elections in Hesse and Bavaria. Almost 14 million people were eligible to cast ballots in southern Bavaria, the country's biggest state, and western Hesse, with a surge in immigration and economic woes among key topics. For the anti-immigration AfD, the votes were the latest sign of growing momentum and showed their appeal was extending beyond their traditional strongholds in the east, observers said. (Photo by MICHELE TANTUSSI / AFP)

De Ficchy Giovanni

Il consenso più basso per Merz, mentre l’AfD è ora il PRIMO partito del Paese: un dramma in tre atti

**Atto I: L’ascesa dell’AfD e la caduta del cancelliere Merz**

C’era una volta un cancelliere di nome Friedrich Merz, incastrato tra le maglie spinose della politica tedesca e con un consenso che sembrava più un pallone sgonfio che altro.

Proprio quando pensava di aver trovato la quadra, i suoi concittadini, quel 45% che all’inizio di giugno era insoddisfatto, si sono resi conto che non era solo un semplice disguido, ma l’inizio di una crisi da far tremare i polsi.

Così, in meno di quattro mesi, quella percentuale ha raggiunto il 65%.

Non ci vuole un genio per capire che Merz non rappresenta più il futuro, ma piuttosto un viaggio nostalgico nel passato.

Il suo entusiasmo, che un tempo era contagioso, ora è come un vino andato a male: un sapore aspro che lascia l’amaro in bocca.

La soddisfazione dei cittadini nei suoi confronti è scesa dal 36% al 23%, una vera e propria fuga di massa. Come se non bastasse, i tedeschi sembrano preferire l’AfD, partito che ha messo il turbo e sta macinando consensi come una locomotiva a vapore.

Il vecchio adagio “o si va avanti o si fa retromarcia” sembra applicarsi perfettamente alla CDU, che ristagna al 25%, mentre l’AfD continua a sfrecciare al 26%, rubando la scena come un comico in un dramma serio.

Election posters for the Bundestag elections in Cologne +++ Ein Wahlplakat der AfD mit dem Konterfei von Spitzenkandidatin Alice Weidel haengt neben einem Wahlplakat der CDU mit dem Konterfei von Spitzenkandidat Friedrich Merz vor einer Polizeiwache in Koeln. Die CDU hat ihre Waehler eingeschworen, gegenueber der AfD eine Politik der Brandmauer aufrecht halten zu wollen. (Themenbild, Symbolbild) Koeln, 19.02.2025No Use Sweden. No Use Germany.



Atto II: La danza della destra

È innegabile, la destra ha preso piede.

Mentre Merz cerca di trovare un equilibrio su un campo minato, l’AfD balla tra i vari gruppi, raccogliendo consensi come un aspirapolvere in un negozio di casalinghi.

Affermano che la politica è un balletto, ma chi avrebbe immaginato che il vero spettacolo si svolgesse nel cuore della Germania?

Merz, con il suo stile sobrio e accademico, sembra avere più difficoltà a muoversi, intrappolato in una melodia stonata che nessuno sembra voler ascoltare.

E ora, con il panorama politico che cambia rapidamente, aumento della pressione da destra è il minimo che si possa dire.

L’AfD non è solo un intruso, ma un protagonista che ha rubato la scena e il palco. Le urla dei sostenitori riecheggiano nei corridoi di Berlino, mentre Merz continua a cercare di convincere la sua audience a tornare ad applaudire lui e i suoi compagni.

Atto III: La reazione del resto della giostra

Nel mentre, gli altri attori sul palcoscenico politico non sono rimasti a guardare.

Lo SPD, con il suo 15%, la parete scrostata di speranza, sta tentando di rimanere in gioco.

I Verdi, che guadagnano un punto, adesso si assestano al 12%, mentre il partito della sinistra fluttua intorno all’11%.

Una vera e propria giostra di partiti alla ricerca di un cavallo vincente, mentre Merz sembra trovarsi bloccato su un carosello che non gira mai.

E chi scommetterebbe sul fatto che BSW (4%) e FDP (3%) nemmeno riuscirebbero a entrare nel Bundestag? Sembra che stanno giocando a nascondino, sperando di non essere notati.

Ma in questo scenario turbolento, è chiaro che il nuovo re della giostra è l’AfD, mentre gli altri si affannano a rincorrere qualcosa che sembra essergli sfuggito di mano.

Un futuro incerto

Siamo a un bivio.

Il cancelliere Friedrich Merz deve affrontare una realtà che stride con le sue aspettative. La frustrazione cresce, la destra si fa sempre più forte e il tema della sicurezza e dell’immigrazione continua a dominare la narrativa politica.

Gli elettori sembrano in cerca di risposte, e l’AfD, con il suo fascino provocatorio, sa come solleticare le paure e le preoccupazioni di molti.

In tutto questo caos, ci si potrebbe chiedere: quale sarà il futuro della Germania?

Riuscirà Merz a risollevarsi, o assisteremo a un’ulteriore erosione della fiducia nei partiti tradizionali a favore di un radicalismo crescente?

Certo, il sipario non può rimanere chiuso per troppo tempo senza che accada qualcosa di significativo.

Ed è qui che il popolo tedesco dovrà decidere se applaudire o fischiare.

La trama si fa avvincente, e la prossima sconfitta elettorale del cancelliere potrebbe essere l’atto finale di un dramma politico inaspettato.

Ma, come in tutte le grandi storie, ciò che davvero conta è il viaggio e non la destinazione.

Allacciate le cinture, perché la politica tedesca promette di continuare a sorprendere!

Di Admin

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