De Ficchy Giovanni


Ah, sciopero generale.
La vecchia e collaudata strategia del movimento sindacale italiano, che sembra sempre affascinare i leader sindacali come una falena alla luce.
Ma in un paese impegnato a fare i conti con sfide economiche e sociali, ci sarebbe un modo più costruttivo e, oserei dire, geniale, per mostrare solidarietà?
Certo, il nostro caro Landini potrebbe riflettere un attimo e chiedere il contributo dei lavoratori italiani, non attraverso il consueto blocco del paese e la perdita di una giornata di stipendio, ma perché non incanalare queste energie in un Fondo di solidarietà destinato alla Palestina?
Immaginatevi: invece di fare rumore nelle piazze, i lavoratori potrebbero versare il compenso di una sola giornata lavorativa a una causa nobile e urgente.
Ecco alcuni risultati che si potrebbero raggiungere, tutti ben confezionati in un pacchetto che conquisterebbe anche il più scettico degli italiani.

1. L’Italia Non Verrebbe Messa a Soqquadro
Cominciamo dal punto più ovvio.
Uno sciopero generale significa strade bloccate, negozi chiusi, scuole desertificate e cittadini frustrati
.Nessuno vuole ritrovarsi bloccato nel traffico o rinunciare al caffè mattutino.
Evitare tutto questo è già un ottimo incentivo per scongiurare lo sciopero.
2. Si Risparmiano Un Sacco di Soldi
Gli scioperi costano, e costano parecchio.
Perdite di produttività, mancate vendite, danni all’immagine… il conto finale è sempre salato.
Meglio evitare di buttare via tutti quei soldi, no?
3. Si Mantiene Alto il Morale
Uno sciopero è sempre un momento di tensione.
Nervi a fior di pelle, accuse reciproche, clima di incertezza
Mantenere un ambiente di lavoro sereno e collaborativo è decisamente più piacevole e produttivo.
4. Si Dimostra Maturità
Affrontare i problemi con il dialogo e la negoziazione, invece che con lo scontro frontale, è segno di una società matura e responsabile.
Un’Italia che sa trovare soluzioni senza ricorrere a misure drastiche è un’Italia che cresce.
5. Si Lavora Tutti Più Serenamente
Sapere che i propri diritti sono tutelati e che le proprie esigenze vengono ascoltate, senza dover ricorrere allo sciopero, permette a tutti di lavorare con maggiore serenità e impegno.
Un clima positivo si traduce in risultati migliori per tutti.
Insomma, evitare uno sciopero generale è un vantaggio per tutti: cittadini, lavoratori, imprese e per l’Italia intera.
Un pacchetto di benefici che vale la pena di conquistare.
Perché mai dovremmo infliggere tali disagi all’intera nazione?
Per un giorno, nessun caffè al bar, niente passeggiate nel centro città, e sopratutto, una mente collettiva che si aggrappa alla telecronaca di uno sciopero che, a detta di molti, ha ben poco effetto pratico.
Con il nostro piano alternativo, invece, l’Italia continuerebbe a girare, le persone continuerebbero a lavorare e non avremmo nemmeno bisogno di sentire l’inevitabile lamentela di un imprenditore che si dispera al pensiero delle vendite che crollano per colpa di un altro giorno di astensione dal lavoro.
6. La “Trattenuta” Non Finirebbe nelle Tasche di Imprese e Stato
Già, parliamo delle “trattenute”.
Ogni giorno di sciopero significa perdere soldi, e chi beneficia di quei soldi?
Le imprese e lo Stato, ovviamente.
Quindi, mentre i lavoratori stanno a casa a contare le pecore, qualcun altro si sta arricchendo. Immaginate, invece, che quei fondi vengano diretti a una causa umanitaria.
Almeno sapremmo esattamente dove vanno a finire i nostri soldi.
E non ci sarà nemmeno bisogno di farne un dramma pubblico: “Oh no, ho perso una giornata di stipendio!”
No, caro lavoratore, sei solo un benefattore.
7. Un’Immagine Positiva per L’Italia
In un mondo saturato da notizie negative sulla politica e sull’economia, un gesto di solidarietà come il versamento di una giornata di stipendio potrebbe trasformare radicalmente l’immagine dell’Italia.
Invece di essere visti come un popolo di ribelli che ama protestare, gli italiani potrebbero diventare i cavaliere bianchi del XXI secolo, pronti a tendere una mano a chi ne ha bisogno.
“In favore di Gaza, noi lavoriamo, non scioperiamo!” sarebbe il nostro nuovo mantra.
E chi non vorrebbe essere parte di una nazione che si batte per la giustizia sociale, piuttosto che una che si ferma per il salario?
8. Riconoscenza dai Gazawi
Immaginate il livello di gratitudine che potremmo ricevere dalla popolazione di Gaza.
Non ci sarebbe più bisogno di comunicati stampa pieni di buone intenzioni, né di lettere aperte sui diritti umani.
Basta un gesto concreto e la ricaduta sarebbe enorme.
I gazawi non sarebbero solamente riconoscenti; diventeremmo i loro eroi!
Parleranno di noi nei loro circoli, e chissà, forse anche nei loro film.
“Ecco, gli italiani hanno sacrificato una giornata di stipendio per noi”, racconteranno.
9. Responsabilità dei Sindacati
Infine, i sindacati.
Ah, i sindacati!
Talvolta sembrano più interessati ai loro interessi politici che alla causa dei lavoratori.
Ma chiedere ai sindacati di promuovere questa iniziativa sarebbe un segnale potente di responsabilità e maturità.
Invece di cavalcare l’onda emotiva di un conflitto sociale, potrebbero dimostrare di saper guardare oltre, verso un orizzonte di solidarietà internazionale e pace.
Sarebbe una mossa strategica che potrebbe persino accrescere la loro influenza e legittimità.
Ma Niente Sciopero, Per Favore!
Tutto questo si riduce a una questione: vogliamo davvero un’altra manifestazione di protesta che serve solo a farci sentire meglio per 24 ore, o preferiamo un approccio innovativo che aiuti realmente qualcuno e metta in evidenza la nostra umanità?
Se l’intenzione dello sciopero generale è quella di mettere a ferro e fuoco l’Italia per acquisire meriti politici “italiani”, allora mi permetto di dire che non c’è suggerimento che tenga.
Ma se vogliamo andare oltre, se vogliamo mostrare che gli italiani possono essere solidali senza doversi fermare, allora il piano alternativo di versare un giorno di stipendio a un fondo di solidarietà per la Palestina potrebbe essere la soluzione.
Caro Landini, la palla è nella tua area di rigore.
Vuoi far festeggiare gli italiani per un giorno di sciopero o contribuire a un futuro migliore per molti?
La scelta è facile, eppure straordinariamente significativa.