Roberto Galanti

Ah, il calo demografico.

Quel fenomeno che sembra essere la risposta italiana alla domanda “Cosa ci riserverà il futuro?” e che, a giudicare dai dati, potrebbe anche essere l’argomento di uno spettacolo da cabaret.

Se pensate che la situazione demografica attuale sia preoccupante, aspettate di scoprire cosa ci aspetta nei prossimi vent’anni.

Prendiamo, ad esempio, la provincia di Ascoli Piceno, un luogo dove i giovani sembrano aver firmato un accordo di non belligeranza con le nascite.

Secondo i dati recenti, qui abbiamo un saldo naturale negativo

. Tradotto: ci sono più persone che smettono di mettere piede sulla Terra (soprattutto se appartenenti alla categoria “over 65”) che nuove vite che decidono di venire in questo bel mondo.

E chi può blame them?

Con prezzi che salgono come le stelle e un lavoro che, nella migliore delle ipotesi, è un miraggio, il desiderio di riprodursi si fa piuttosto sfuggente.

Ma non disperate!

C’è una piccola nota positiva: il saldo migratorio estero è positivo

. Certo, immigrati stranieri stanno riempiendo i buchi lasciati dalle nascite in calo, ma a cosa serve, vi chiederete?

Rimpiazzare i tanti giovani che fuggono verso città più promettenti o realtà dove il costo della vita non è un terno al lotto?

Pare di sì! Così, mentre i comuni interni sprofondano nel silenzio demografico, quelle perle della costa, come San Benedetto del Tronto, danzano allegramente mostrando segni di crescita. Evidentemente, il mare ha un potere di attrazione diverso rispetto a una montagna solitaria e in declino.

Nell’analisi dell’ISTAT, la situazione si fa sempre più tragica.

Nel 2030, Ascoli Piceno avrà perso quasi 3.000 residenti.

Un po’ come quando perdi le chiavi di casa e ti rendi conto che hai solo una minuscola scusa sociale per giustificare la tua vita da scapolo.

Ma non preoccupatevi, perché nel 2043 la popolazione si ridurrà ulteriormente a circa 38.200 abitanti, di cui ben 15.000 supereranno i 65 anni! Perfetto, abbiamo finalmente capito come conquistare la pensione dei sogni: basta vivere in un comune con più anziani che bambini.

E mentre i bambini sarà difficile trovarli, voi potete sempre cercarli con un binocolo nei comuni costieri. Magari lì, dove la vita continua a prosperare.

I calciatori di pallone e i giocatori di beach volley, infatti, hanno una possibilità di sopravvivere in quella zona.

È fantastico sapere che mentre il resto della provincia annaspa, una ristretta area farà il pieno di giovani, facendo da contraltare alla tristezza provinciale.

Chapeau!

Quindi, amici miei, prepariamoci. Prepariamoci a festeggiare i compleanni di 75enni e a scoprire quanto sia lussureggiante la gioventù nei comuni costieri.

In fondo, chi ha bisogno di nuovi nati e di una generazione futura quando puoi avere un bell’anziano che racconta storie della guerra?

La provincia di Ascoli Piceno potrebbe diventare il fulcro di una nuova tendenza demografica: “La rinascita attraverso l’invecchiamento”.

Non vi pare un concetto affascinante?

In conclusione, il calo demografico non è solo un problema sociale ed economico, ma un meraviglioso palcoscenico per osservare come i nostri comuni si trasformano in musei di ricordi e nostalgie. Dopotutto, chi ha davvero bisogno di prospettive future quando puoi passare il tuo tempo discutendo delle glorie passate?

Quindi, brindiamo al calo demografico e celebriamo la trasformazione della nostra amata provincia in un elegante mausoleo umano. Salute!

Di Admin

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