In occasione del Forum dell’economia del Nuovo Mondo, organizzato a Napoli dal quotidiano “Il Mattino”, Giorgia Meloni ha indirizzato una lettera in cui ripercorre i traguardi del Mezzogiorno in quest’ultimo triennio.

Il tema dello sviluppo del Mezzogiorno d’Italia è sempre stato centrale nel dibattito politico e sociale del nostro Paese.
Negli ultimi anni, il Sud ha intrapreso un percorso di rinascita volto a equipararsi alle altre regioni italiane, con l’intento di affermare il proprio protagonismo economico e sociale
. La recente riorganizzazione delle politiche di sviluppo, come sostenuto dalla Premier Giorgia Meloni, rappresenta un cambio di paradigma, orientato verso la valorizzazione delle risorse locali e la creazione di opportunità per imprenditori e lavoratori.
Un nuovo approccio all’investimento e alla crescita
L’eredità delle politiche assistenzialiste del passato ha lasciato un segno profondo nel tessuto economico e sociale del Sud. Investimenti mirati e misure innovative sono ora fondamentali per ridare fiducia ai territori.
La Zona Economica Speciale (ZES) Unica è emblematicamente rappresentativa di questo cambio di rotta. La creazione di questi strumenti ha permesso al Sud di attrarre investimenti significativi, generando un giro d’affari che si avvicina ai 27 miliardi di euro.
Queste misure non solo sostengono l’immediata crescita economica, ma anche la costruzione di un ecosistema favorevole per lo sviluppo futuro.
Creazione di opportunità attraverso la formazione e l’innovazione
Un aspetto cruciale del piano di rilancio è rappresentato dall’investimento in capitale umano.
La formazione è fondamentale affinché i lavoratori del Sud possano acquisire competenze richieste dal mercato, soprattutto in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici.
Incentivi e programmi formativi possono aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro in modo più preparato e consapevole.
Inoltre, la spinta verso l’innovazione deve diventare un leitmotiv non solo per le imprese, ma anche per le istituzioni, per garantire che il Sud possa competere efficacemente a livello nazionale e internazionale.
Risultati tangibili: PIL e occupazione
La realizzazione di queste politiche ha già dato risultati incoraggianti.
Come evidenziato dalla Premier, il PIL e l’occupazione nel Sud sono cresciuti più rapidamente rispetto alla media nazionale.
Questo trend positivo è il frutto di una serie di iniziative messe in atto dal governo e dalla comunità locale, che mostrano come si possa invertire una tendenza storicamente negativa.
L’aumento del tasso di occupazione tra i giovani e gli adulti è indicativo del potenziale di crescita e dell’efficacia delle politiche attuate.
Le sfide da affrontare
Tuttavia, non bisogna cadere nella trappola della complacenza.
I risultati ottenuti devono essere considerati un punto di partenza, non un traguardo.
Le disuguaglianze regionali persistono e richiedono un impegno costante da parte dello Stato e delle istituzioni locali.
È fondamentale monitorare l’efficacia degli interventi e correggere il tiro quando necessario.
Solo così il Sud potrà liberare il suo potenziale e diventare un motore di sviluppo sostenibile per l’intero paese.
Il futuro del Sud nell’ottica europea
Guardando al futuro, il sud Italia ha tutte le carte in regola per diventare un elemento chiave nello sviluppo euromediterraneo.
La sua posizione geografica e le sue risorse naturali possono favorire il commercio e il dialogo tra diversi paesi e culture.
In questo contesto, le politiche di coesione e di investimento dovranno essere orientate non solo verso la crescita interna, ma anche verso la creazione di reti di collaborazione internazionali che possano beneficiare le economie locali.
In sintesi, il Mezzogiorno d’Italia ha intrapreso un cammino importante verso la crescita e la competitività. La volontà politica di investire nel Sud, di promuovere l’innovazione, la formazione e le opportunità di lavoro è fondamentale per costruire un futuro migliore.
Le esperienze recenti dimostrano che, con determinazione e visione, è possibile superare le sfide e realizzare il potenziale inespresso del Sud.
L’obiettivo finale è quello di vedere un’Italia coesa, forte e pronta a confrontarsi con le sfide globali, dove ogni regione, incluso il Sud, ha le sue opportunità e il suo ruolo da svolgere.