Droga, traffico d’armi e di auto, legami con i cartelli sudamericanI.

Negli ultimi anni, la relazione tra Cuba e Messico si è intensificata, ma non senza una controversia crescente.
Un tema di particolare rilievo è l’asserita connessione tra il regime cubano e i cartelli della droga messicani, utilizzando il petrolio come mezzo per il riciclaggio di denaro sporco.
Questa analisi mira a esplorare le prove e le implicazioni di tale accusa, mettendo in luce la rete di contratti e transazioni che suggeriscono un’alleanza tra il governo cubano e le organizzazioni criminali messicane.
Il contesto del commercio petrolifero
Secondo dati recenti, il Messico ha triplicato le spedizioni di petrolio a Cuba, con un valore totale superiore a 3 miliardi di dollari tra maggio e agosto 2025.
Questo aumento esponenziale ha portato all’invio di oltre 20.100 barili di greggio al giorno e 2.700 barili di prodotti petroliferi.

Tra maggio e giugno 2025, più di 10 milioni di barili di petrolio greggio sono stati esportati verso l’isola. Queste cifre non possono essere ignorate, considerando il contesto economico difficile in cui vive il popolo cubano, con continui black-out e carenze di beni essenziali.
La traccia finanziaria
Diversi rapporti hanno rivelato prove tangibili di una rete complessa di transazioni che collegano il regime cubano ai cartelli della droga messicani.
La scarsa trasparenza contrattuale solleva interrogativi sulle modalità di pagamento utilizzate da Cuba per l’acquisto del petrolio.
Ci si chiede se i pagamenti avvengano in contante, attraverso compensazioni o servizi forniti in cambio. Anche se formalmente il regime cubano giustifica le sue spese come transazioni commerciali legittime, le evidenze finanziarie suggeriscono che un sistema di “pagamento in natura” possa essere in atto.
Il ruolo dei cartelli

Le organizzazioni di narcotraffico che dominano il mercato in Messico sembrano aver trovato nella cooperazione con il governo cubano un modo efficace per “ripulire” i loro guadagni illeciti.
Attraverso l’invio di petrolio verso l’isola, i cartelli avrebbero accesso a circuiti finanziari controllati dallo stato cubano, permettendo loro di trasformare denaro sporco in fondi apparentemente legittimi.
Questa sinergia tra narcos e governo non solo mette in discussione l’integrità delle istituzioni, ma crea anche un circuito vizioso che alimenta ulteriormente la corruzione e il crimine organizzato.
Claudia Sheinbaum e il suo governo
Sotto la guida della presidente Claudia Sheinbaum, il Messico ha visto un ulteriore rafforzamento delle relazioni con Cuba.
Si nutrono voci secondo cui il regime cubano offre supporto finanziario e protezione ai cartelli in cambio di un controllo su queste operazioni petrolifere.
La reciproca convenienza di queste alleanze pone domande scomode sulla governance in Messico e sulla gestione della crisi economica e sociale che colpisce entrambi i paesi.
L’impatto sulla popolazione cubana
Mentre i leader politici si arricchiscono e stringono alleanze discutibili, la popolazione cubana continua a soffrire.
I frequenti black-out, la grave crisi nel settore della salute, e la mancanza di cibo sono solo alcuni dei problemi che affliggono il paese.
Le risorse finanziarie generate da questo traffico illegale potrebbero, in teoria, contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini cubani, ma la realtà suggerisce diversamente.
Il regime pare concentrarsi sull’arricchimento dei suoi apparati attraverso pratiche torbide piuttosto che sul benessere della popolazione.
Domande senza risposta
Data la mancanza di trasparenza e responsabilità nel sistema politico cubano, rimangono molte domande aperte. Dove finiscono le enormi somme di denaro generate dalle vendite di petrolio?
Perché, nonostante le immense entrate, il popolo cubano continua a vivere in miseria?
È possibile che i benefici di queste operazioni siano confinati nelle tasche di pochi privilegiati, mentre la maggioranza della popolazione affronta quotidianamente difficoltà insormontabili?
Il legame tra il regime cubano e i cartelli della droga messicani rappresenta un tema complesso che merita un’indagine approfondita.
Le evidenze di tracce finanziarie e contratti ambigui offrono uno spaccato inquietante di come il potere politico possa interagire con il crimine organizzato per il bene di pochi.
La crisi umanitaria a Cuba non può essere ignorata, e la necessità di trasparenza e responsabilità è più urgente che mai.
Un’analisi critica e solida di questi temi potrebbe rivelare non solo le verità nascoste dietro queste alleanze, ma anche le potenziali vie d’uscita per un popolo in cerca di speranza e giustizia.