Io , da liberale, mi sento affine ai conservatori e alla Destra in generale, tanto da autodefinirmi un “liberal-conservatore”

  Da sempre sono convinto che la grande sfida politico-culturale dei nostri tempi (che mi ha portato tra l’altro a scrivere per questo periodico) sia quella tra i seguenti schieramenti: da un lato tutte le Sinistre (liberal, socialista, radicale) che propugnano incessantemente una visione globalista/mondialista, che sostengono una sempre maggiore cessione di sovranità da parte degli Stati nazionali e che predicano il politicamente corretto in tutti i suoi principali dogmi ;multiculturalismo, ambientalismo radicale, dirittismo e teoria gender.

Dall’altra parte, invece, troviamo le forze conservatrici , che vogliono appunto conservare maggiori quote di sovranità in seno agli Stati nazionali e difendere certi valori identitari e tradizionali che sono alla base della nostra storia e della nostra convivenza civile.

Ecco; da liberale mi chiedo: da dove derivano oggi le principali minacce alla libertà dei singoli e dei popoli? In quale ambito la libertà può essere meglio tutelata?
Rispondo senza esitazioni che le principali minacce alla nostra libertà vengono dall’ideologia mondialista e politicamente corretta, figlie dell’Illuminismo iper-razionalista e astratto, e che è proprio nell’ambito delle istituzioni liberali, nate e cresciute negli Stati nazionali, che le nostre libertà possono essere maggiormente protette e promosse.

In un panorama politico che sembra sempre più polarizzato, è fondamentale comprendere le diverse anime che compongono la destra.

Semplificando e astrarre dalla diversità dei casi nazionali, possiamo individuare due correnti principali: la destra liberale e la destra conservatrice

Queste due dimensioni non solo convivono, ma si contrappongono spesso, dando vita a una dinamica affascinante nel contesto politico contemporaneo.

Sono convinto in generale che conservatorismo e liberalismo siano entrambi atteggiamenti, attitudini, concezioni della vita e del mondo piuttosto che dottrine o ideologie e credo che, seppur distinti, essi abbiano molti punti di convergenza.

Ribadisco di non credere in un liberalismo astratto e contenutistico (tanto di moda oggi), in una teoria prefissata di cosa sia o meno liberale, ma penso invece, come scrisse Nicola Matteucci, che il liberalismo sia la risposta da dare, la difesa da opporre a ciò che di volta in volta minaccia la libertà e la dignità umana nella realtà che ci circonda.

La Destra Liberale: Protagonista della Globalizzazione

La destra liberale si distingue per la sua adesione ai principi del mercato libero e della globalizzazione. Sostenendo che la concorrenza dei capitali debba fluire liberamente attraverso i confini nazionali, questa corrente politica non è necessariamente ostile allo Stato, ma piuttosto alla sua interferenza nei processi economici.

Anzi, i liberali spesso applaudono l’intervento statale volto a smantellare le “difese corporative” che ostacolano il libero mercato.

È una visione che promuove la libertà economica, l’innovazione e la competitività, incoraggiando investimenti estranei e la ricerca di mercati emergenti.

Tuttavia, questo entusiasmo per il mercato ha portato a svuotare di significato alcuni legami sociali fondamentali.

La spinta verso una totale liberalizzazione delle dinamiche economiche ha talvolta ignorato le preoccupazioni legittime di coloro che sentono di essere lasciati indietro dai cambiamenti rapidi e inesorabili.

L’idea che la prosperità possa derivare automaticamente dal mercato si è scontrata con le dure realtà di disoccupazione e precarietà, creando frustrazioni che, in molte nazioni, hanno trovato espressione in movimenti sociali di protesta.

La Destra Conservatrice: Difesa della Tradizione e della Comunità

Dall’altra parte dello spettro, troviamo la destra conservatrice, che si fa portatrice di valori tradizionali e comunitari.

Questa corrente, spesso riassunta nello slogan “Dio, Patria e Famiglia”, trae la sua forza proprio dalle tensioni sociali generate da un capitalismo senza freni.

I conservatori si presentano come custodi di un ordine sociale che sembra minacciato da una mondializzazione che altera i modi di vita tradizionali.

Si fanno eco delle preoccupazioni di chi vive nelle zone colpite dal declino economico e dalla perdita di identità culturale.

I conservatori vedono il loro consenso crescere quando la destra liberale viene percepita come distante dai reali problemi quotidiani delle persone.

Entra in gioco così un discorso che pone l’accento sulla sicurezza, l’immigrazione e la necessità di preservare i valori familiari tradizionali.

In questo modo, la destra conservatrice riesce a catalizzare l’ansia sociale e a rappresentare una risposta a quelle sfide che la destra liberale tende ad ignorare.

Il Compromesso e la Divisione

Storia recente ci insegna che queste due destre possono coesistere all’interno di uno stesso partito, talvolta dando vita a compromessi complessi.

Tuttavia, la divisione diventa netta quando le ragioni del mercato entrano in conflitto con le esigenze della società.

Le crisi economiche, le disparità crescenti e i mutamenti rapidi nei contesti sociali creano terreno fertile per il consenso della destra conservatrice

. A questo punto, il richiamo ai valori tradizionali diventa un potente strumento di mobilitazione.

Negli Stati Uniti, per esempio, abbiamo assistito alla vittoria di Donald Trump, che ha rappresentato una chiara affermazione della destra conservatrice nei confronti di quella liberale.

Questo fenomeno non è isolato; in tutta Europa, il rafforzamento di partiti di destra evidenzia un desiderio di riscoprire l’identità nazionale e di mettere in discussione le politiche liberali, specialmente su temi sensibili come immigrazione, diritti LGBT e famiglia.

La Necessità di un Equilibrio Sociale

Una società non può basarsi esclusivamente sui rapporti di mercato.

La tendenza di assoggettare ogni aspetto della vita sociale alle logiche economiche, sebbene affascinante dal punto di vista teorico, si dimostra una vera e propria utopia nella pratica.

Quando gli agenti di cambio alterano radicalmente le condizioni di vita di gran parte dei cittadini, nascono contromovimenti.

Questi possono manifestarsi in forme politiche contrapposte, ma anche in dinamiche sociali di resistenza.

Gli Stati, siano essi democratici o autoritari, hanno la responsabilità di mantenere la coesione sociale. Senza un intervento adeguato, le conseguenze di un’economia senza regole possono trascinare nel baratro intere comunità, alimentando frustrazioni e generando rivolte.

La destra liberale, con la sua esaltazione degli “spiriti animali” del capitalismo, può innescare crisi che mettono a rischio la stabilità sociale, mentre la destra conservatrice ne approfitta, orientando le istanze popolari verso un ripristino dell’ordine tradizionale.

Differenze Sottolineate da Temi Controversi

Le divergenze tra le due correnti si fanno evidenti anche su questioni sociali e culturali.

Temi come l’europeismo, la famiglia tradizionale, i diritti LGBT, l’aborto e la liberalizzazione delle droghe sono punti nodali di contrasto

. Mentre la destra liberale tende a posizioni più progressiste su queste tematiche, la destra conservatrice si oppone fermamente, richiamandosi a valori storici e al mantenimento di una cultura considerata “autentica”.

È interessante notare come, in questo contesto, la destra liberale possa risultare gradita anche a settori della sinistra progressista che condividono simili posizioni su alcune questioni.

Questo fenomeno complica ulteriormente il panorama politico, rendendo difficile tracciare confini netti tra le varie forze in campo.

La Chiamata dell’Opposizione Sociale

Quando la destra liberale ignora il malessere sociale, la destra conservatrice emerge come l’alternativa concreta.

Le sue proposte, radicate in una visione oppositiva contro le politiche liberali, propongono un ritorno a valori di legge e ordine, una forte opposizione all’immigrazione e la difesa dell’identità nazionale.

In questo modo, la destra conservatrice trova spazio per orientare le preoccupazioni sociali verso un discorso che gioca sulla paura del cambiamento e sull’aspettativa di un ritorno a un passato considerato migliore.

Un Futuro da Scrivere

In sintesi, il panorama della destra contemporanea è segnato da un’interessante e complessa interazione tra liberali e conservatori.

Se da un lato la destra liberale si mantiene ancorata ai dogmi del mercato libero, dall’altro, la destra conservatrice si erge a difensore dei valori tradizionali minacciati dall’inarrestabile avanzata della globalizzazione.

Questa dicotomia non è solo accademica; ha profonde implicazioni per la nostra società e il nostro futuro collettivo.

La sfida sarà trovare un equilibrio che permetta lo sviluppo economico senza compromettere la coesione sociale e il tessuto delle comunità.

In un’epoca di cambiamenti drammatici, il dialogo tra queste due visioni potrebbe rivelarsi vitale per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.

Di Admin

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