
Afflitto dal declino demografico e sottoposto ad una forte pressione migratoria dal Terzo Mondo, l’Occidente si avvia al tramonto della propria civiltà originaria. Tra “white guilt”, inginocchiamenti di massa, rimozione forzata della storia e livellamento delle appartenenze, il “mondo bianco” subisce un’ecatombe silenziosa e “politicamente corretta”.
Oh, parlando di cambiamenti demografici e identità culturale, non possiamo fare a meno di menzionare il concetto di “Grande Sostituzione”.
Si presenta come un affascinante racconto da film horror, dove l’Europa cristiana deve affrontare una sorta di invasione musulmana.
Ma attenzione!
Non stiamo parlando di una mera teoria del complotto, ma di una “realtà” in rapida evoluzione che sembra sfuggire ai limiti del ragionamento logico.
I Numeri Non Mentono
Innanzitutto, facciamo un po’ di conti.
È vero, il tasso di natalità delle popolazioni musulmane in Europa occidentale è notevolmente superiore rispetto ai loro omologhi non musulmani.
Mentre le famiglie non musulmane sembrano aver scelto di accogliere il divano e il binge-watching di serie TV al posto dei bambini, le comunità musulmane continuano a crescere con il entusiasmo di una squadra vincente.
Le nascite musulmane si sommano a quelle che già sono arrivate dal mondo musulmano, quindi, perché stupirsi?”Le nascite musulmane si sommano a quelle che già sono arrivate dal mondo musulmano, quindi, perché stupirsi?”
Se poi ci aggiungiamo un tasso di natalità degli italiani in picchiata, è chiaro che i numeri cambiano.
Non si tratta di allarmismi o complottismi, ma di semplice matematica demografica
. E’ una tendenza che va analizzata con serietà, senza isterismi, ma nemmeno con occhi bendati.
Le conseguenze sociali, economiche e culturali di questi cambiamenti sono enormi e non possiamo permetterci di ignorarle.
Gli addetti ai lavori parlano di crescita esponenziale, mentre noi ci grattiamo la testa cercando di capire se sia più pratico restare a casa a guardare la TV.
L’Integrazione? Chi Ha Tempo per Quella?
Ma non è solo una questione di numeri.
C’è anche il tema dell’integrazione.
Ah, l’integrazione!
Un concetto così bello sulla carta, ma nella realtà sembra essere un miraggio.
I dati ci dicono che le popolazioni musulmane si stanno integrando sempre meno.
In pratica, sembriamo trovarci in una sorta di gioco in cui la partita è finita, e nessuno ha voglia di andare a cena insieme.
La politica islamica sta prendendo piede, ma chi si preoccupa?
Dopo tutto, stiamo solo assistendo a una ristrutturazione culturale senza precedenti, giusto?
Dimostrazioni di Opinione
Prendiamo ad esempio la grande democrazia britannica.
Un paese che ha da sempre vantato il titolo di faro della libertà e della tolleranza.
Immaginate la sorpresa quando emerge un sondaggio dalla Henry Jackson Society che riferisce che il 32% dei musulmani britannici è favorevole all’attuazione della Sharia nel Regno Unito.
Perché con tutte le leggi inglesi, perché non aggiungere qualche regola in stile biblico-islamico?
Non sarebbe divertente?
E c’è di più: il 48% prova più simpatia per Hamas che per Israele.
D’altronde, in un mondo ricco di opinioni, chi ha bisogno di fatti o di contesti storici?
E il clou: l’80% ritiene che Israele stia commettendo un genocidio a Gaza.
Una sola domanda sorge spontanea: saremo davvero in grado di fare dialogo su questo?
La Paranoia della Minoranza
Qui arriva la parte veramente interessante: il 49% dei musulmani britannici pensa che Israele non abbia diritto di esistere.
Ma aspettate! Il 46% crede che gli ebrei nel Regno Unito abbiano “troppo potere”.
Parliamo dunque di una minoranza che ha tutto questo potere?
Sarà forse questa la chiave per ricordarci che, in fondo, abbiamo sempre amato i drammi?
Quando Diventeremo Islamici?

La vera domanda, invece, non è se l’Europa diventerà islamica, ma quando.
È quasi come aspettare l’uscita di un sequel cinematografico che tutti sanno arriverà, ma nessuno vuole ammettere.
Certo, dopo il nazionalsocialismo, il fascismo e il comunismo, ora è il turno dell’ideologia islamica di mettere alla prova le nostre democrazie.
Impressionante, vero?
Sembra che stiamo vivendo in un gigantesco reality show, dove il futuro politico dell’Europa è sull’orlo di diventare una soap opera.
E se questa minaccia dovesse materializzarsi?
Beh, la colpa sarebbe nostra, ovviamente.
Chi avrebbe mai pensato che il mondo avesse conseguenze per le sue azioni?
In conclusione, le prospettive che ci attendono sono affascinanti.
Ci troviamo di fronte a un’evidenza innegabile: l’Europa sta cambiando, e il cambiamento è l’unica costante nella vita.
Ma piuttosto che piangere sul latte versato, forse dovremmo chiederci se ci sono altre strade da percorrere, piuttosto che cadere nel vortice della paura e della divisione.
Quindi, prepariamoci!
Se non altro, avremo molte nuove storie da raccontare, giusto?
Il dramma culturale europeo continua, e noi siamo tutti spettatori.
Chissà, magari questa sarà l’epoca in cui riscopriremo il reale significato di “unità nella diversità”.
Nel frattempo, continuiamo a scommettere su chi vincerà: il multiculturalismo o il nazionalismo?
La risposta, mio caro lettore, è nelle mani di chi guarda — e chi lo sa?
Potremmo trovarci a divertirci molto lungo la strada!