Ah, le ecoballe!

Quel meraviglioso monumento al fallimento che, da nove lunghi anni, ci osserva come un ciclope silenzioso.

È quasi poetico se ci pensi: il nostro amato presidente De Luca, nel lontano 2016, si ergeva come un moderno Salvator Mundi, promettendo che in 24 o 36 mesi avremmo finalmente archiviato l’era dei rifiuti e delle ecoballe.

Ma ahimè, la realtà è ben diversa, e oggi, invece di una Campania rinata, ci ritroviamo a contemplare questo “capolavoro” di inefficienza.

Cento milioni spesi, oltre 300 milioni in multe dall’Unione europea… ma dove sono finiti? In un abbraccio colossale con l’assurdo, potremmo dire.

Ciò che avremmo dovuto considerare un problema imminente è diventato un’opera d’arte contemporanea.

Chi avrebbe mai pensato che le ecoballe sarebbero diventate l’attrazione principale della Campania? Magari De Luca sta semplicemente cercando di cimentarsi nella gestione del turismo ambientale!

E ora, eccoci qui, in un limbo amministrativo, a chiedere a Fico – evidentemente un promesso sposo della nuova politica – di prendere posizione.

La domanda è: farà anche lui parte di questo circo?

Oppure avrà il coraggio di distanziarsi da un disastro amministrativo di tale portata?

Non sarebbe affatto scandaloso se decidesse di denunziare il suo predecessore, rivelando il marcio dietro le promesse di un cambiamento?

Perché è troppo facile sostenere la bandiera del rinnovamento mentre si ignora la catastrofe che straripa sotto il tappeto.

Il silenzio di Fico risuona come un tamburo in un concerto di rock duro. Il cambiamento non è solo una parola d’ordine, è una necessità urgente.

Eppure, le sue labbra restano incollate, come se ci fosse un tacito accordo per ignorare le tonnellate di rifiuti che giacciono sotto il sole cocente della nostra bella Campania.

Allora, come può un candidato che tacia davanti all’evidenza pensare di rappresentare il futuro?

Siamo forse tutti intrappolati in una commedia dell’assurdo, dove i cittadini devono accettare questa quotidianità insostenibile mentre i politici si prendono gioco di noi?

Le gare d’appalto che ci promettono una soluzione nel 2028 sembrano una barzelletta.

Non è che nel rigo finale ci sia scritto “continua”?

Dobbiamo segnalare che, ad oggi, le ecoballe rimangono ancora là dove De Luca le ha lasciate, ma chi se ne frega!

Già stanno “smaltite”, secondo la narrazione fantasiosa della politica campana, così come quelle bruciate nei roghi.

Una vera magia, che ci fa sembrare che i problemi siano magicamente scomparsi!

La verità è che la Campania ha subito un tradimento costante: bugie, propaganda, e chissà cos’altro.

La pena è che gli unici a pagare il prezzo di questo teatro dell’assurdo siamo noi, cittadini, che continuiamo a subire danni ambientali e sociali.

Non chiediamo molto – solo un po’ di sincerità e un piano concreto, non slogan che svaporano come fumi tossici nell’aria.

Ed ecco entrare in scena Edmondo Cirielli.

Quest’uomo, con la sua franchezza e determinazione, ci promette un cambiamento reale.

Non un cambiamento che si esaurisce in una battuta da campagna elettorale, ma una vera e propria rivoluzione nell’approccio alla gestione dei rifiuti e delle ecoballe.

Non solo parole vuote, ma azioni tangibili!

Non occorre essere maghi per comprendere che la Campania merita di più.

Non possiamo continuare a tollerare amministratori regionali che si nascondono dietro scuse e promesse mai mantenute.

Dobbiamo svegliarci e pretendere accountability, non solo per i nostri leader, ma anche da coloro che aspirano a ricoprire ruoli che richiedono coraggio e integrità.

Perciò, caro Fico, la palla è nel tuo campo.

Che tu possa trovare la forza di parlare, di attrarre l’attenzione su questo tema cruciale.

Altrimenti, il rischio è che tu venga risucchiato nel vortice di questa politica volgare e senza scrupoli, dove la vergogna di non aver fatto niente può trasformarsi in banalità quotidiana.

Rendiamoci conto: il cambiamento, quello vero, non può più aspettare.

La Campania ha bisogno di una nuova era, e con Cirielli potremmo finalmente vedere un futuro in cui le ecoballe non sono più il nostro simbolo di eccellenza, ma solo un brutto ricordo di un passato che abbiamo finalmente superato.

In conclusione, non è solo questione di parole, ma di atti. Resilienza e impegno dovrebbero essere i nostri obiettivi più alti.

Dobbiamo mandare un messaggio forte e chiaro: le ecoballe non devono più essere il nostro destino.

È tempo di agire, di rompere il silenzio e di costruire un futuro migliore per tutti noi.

Di Admin

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