Un Mare di Contraddizioni

Roma, ah, la Città Eterna!
Dove il vero lusso non è mai un’automobile blu con sirena, ma la possibilità di risalire su un bus dell’Atac e girare per le strade antiche senza doversi preoccupare di traffico o parcheggio.
Ma, come ben sappiamo, il potere ha le sue illusioni.
Auto di servizio che sfrecciano, autisti con occhiali scuri e una certa aria di superiorità.
E intanto i complessi rodono, le ossessioni scavano.
Il ritorno in Campania di Roberto Fico sembra quasi una vendetta, un modo per riconoscere quella casta tanto odiata ma, al tempo stesso, ammirata.
Tutti sanno che l’essenza della politica risiede nelle alleanze, negli scambi elettorali e nei compromessi.
È un po’ come il gioco del Monopoli: si compra, si vende, si baratta.
E mentre il pensiero corre lontano, ecco apparire Beppe Grillo.
Una figura iconica, trasportato da un canotto dai suoi seguaci a Bologna, mentre invitava gli altri a prendersi una pausa dalla vita politica. Ironico, non credete?
Grillo, il paladino dell’antipolitica, con le sue ville e una vita di lusso ostentato.
Ma perché fermarsi lì?

Perché non affondare quel canotto e trasformarlo in un vero scafo, motorizzato e pronto a navigare verso nuovi orizzonti?
Fico, ex presidente della camera, potrebbe certamente farlo.
Dopotutto, ha ottenuto un bel gruzzolo da distribuire tra i cittadini bisognosi, e con il reddito di cittadinanza ha offerto un’opportunità, una chance.
E per coloro che guadagnano mediamente alto, il superbonus è stato un regalo di Natale anticipato.
Ma torniamo al discorso del bus.
Se non ti rendi conto che godere di una bella giornata al mare sia molto meglio che stancarsi in politica, allora è facile che ci si imbatta in una barca.
E non ha senso incartare quasi dieci metri in una forma di gozzo, quando di fatto stiamo parlando di un piccolo peschereccio.

Certo, è comoda, ma richiede anche una certa cura, attenzione e, oh, spese!
Inoltre, chi ha voglia di diventare esperto di nautica quando esiste il meraviglioso fascino dell’assessorato?
La foto armatoriale di Fico, poi, è tutto un programma.
Frontale, ravvicinata, con quell’aria dalemiana che non può mancare.
Quando si torna in Campania, la situazione si rovescia come un sapiente trucco di magia.
Abbracciando i vecchi amici del Pdl e il Pd meno elle, ecco che la politica si trasforma in un ballo tra notabili.

Elly e i suoi “rottamati”?
A braccetto con Mastella.
Che meraviglia!
Nessuno streaming, solo iniziative per raccogliere voti.
I vecchi metodi sono sempre i migliori, non è così?
E poi c’è Vincenzo De Luca, il grande stratega.
Accettare il suo sostegno è una mossa astuta.
Senza dubbio, porta in dote le istanze del campo largo nella lotta per il potere nel Pd campano.
Fico, con un partito che fatica a decollare, diventa il giudice supremo di contese interne a partiti ben più robusti e strutturati.

Una sorta di arbitro in un campo di gioco dove le regole sembrano cambiare continuamente.
Navigatore politico, Fico manovra con maestria le trattative e gli equilibri.
L’intesa nazionale cerca un super campo largo, e i vari scambi tra regioni nel centrosinistra creano un crogiolo di opportunità.
L’approdo dell’antipolitica trova riparo in un porto sicuro, ma senza le sfumature leaderistiche di una Alessandra Todde.

No, qui si gioca sul dimesso accettare ogni allargamento del sostegno elettorale.
Come se tutti potessero imitare con furbizia la prima repubblica, mentre nella Realtà il potere è più vicino a una parodia.
Ma la barca, ah, la barca!
Paprika è il suo nome.
Spaziosa, comoda, pronta ad affrontare minicrociere nel Golfo e nelle isole, da Capri alle Eolie.
Oppure uscite veloci, un’idea allettante per una giornata.
E che dire delle battute di pesca?
Forse è questa l’attività per cui quel tipo di scafi è maggiormente vocato.
In questo periodo dell’anno, i tonni passano come ombre nel mare.

È facile pescarne uno e rimetterlo nella scatoletta, ma attenzione, perché fare il gioco degli avversari politici è un’attività rischiosa.
I nemici di Fico, con la loro mitragliata di critiche antipolitiche, potrebbero rovesciare il piatto in un istante.
E mentre lui si nasconde dietro l’immagine della barca comoda e accogliente, il rischio di essere travolto dalla tempesta della realtà è sempre presente.
Si sa, nella vita politica, si naviga tra onde alte e bassi fondali.
Quale sarà il futuro di Fico, in questo mare tanto turbolento quanto affascinante?
Riuscirà a mantenere il controllo della sua barca, o finirà per essere travolto dalle onde del discontento?
Ciò che è certo è che il vero lusso, alla fine dei giochi, resta sempre una comoda corsa in bus per Roma.
