VIGILIA DEL VOTO,

Alla vigilia delle urne, mentre i cittadini si preparano a esprimere la propria opinione con una matita su un pezzo di carta, esplode un’inchiesta che sembra uscita da un film di denuncia, ma che in realtà è pura cruda verità.

Sì, stiamo parlando della “sanità modello” della Campania, un’etichetta che ora appare più simile a una burla che a un manifesto di eccellenza.

Le carte dell’Antimafia parlano chiaro.

E non sono parole al vento: reparti ospedalieri gestiti più come filiali di un’agenzia di viaggi piuttosto che come luoghi di cura.

Ambulanze condotte secondo itinerary di interesse: “Oggi ti porto là, domani chissà”.

Dimissioni strategicamente orchestrate e, incredibilmente, anche trasferimenti di defunti manovrati dai clan che, pare, non solo abbiano un occhio attento sulla salute pubblica, ma anche su dove far riposare i propri “clienti” eterni.

Una vera e propria fiera del fake!

Dal San Leonardo di Castellammare al San Giovanni Bosco di Napoli—applausi per i nomi!—fino agli appalti del Vomero, si svela una rete intricata di soffiate interne, certificati falsi e ditte infiltrate. Tutto sotto il radar e, chiaramente, sotto la gestione sapiente dei boss di turno.

Cosa si può dire?

Che la narrazione politica degli anni passati ha preso una sonora batosta.

Eppure, alcuni politici continuano a brillare in questo scenario da circo.

Chi userà le parole più affascinanti per difendersi? L’ex governatore Vincenzo De Luca, ad esempio, avrà qualcosa da dire?

Dopo aver dipinto un quadro idilliaco e “esemplare” della sanità campana, ora deve affrontare la dura realtà: pare che le sedie per il consiglio d’amministrazione fossero occupate da signori con nomi ben più altisonanti dei suoi collaboratori.

E che dire di Roberto Fico?

Futuro candidato che si presenta come l’eroe della democrazia.

Ma nel frattempo, nelle corsie degli ospedali, pare che a decidere le sorti dei pazienti fosse un Federico Fellini di stampo mafioso.

La questione è seria: c’è poca trasparenza e la sicurezza dei cittadini è stata messa in chat, senza alcuna password.

Quando la criminalità organizzata dettava le regole del gioco, non è che il nostro amato “sistema esemplare” avesse davvero la forza di reggere l’impatto della verità.

La domanda che aleggia come un avvoltoio è: chi ha davvero governato la sanità campana in questi anni?

La risposta non risiede solo nel lontano passato, ma nella triste e sconcertante attualità.

Tra propaganda e comunicazione, i cittadini rischiano di ritrovarsi a dover difendere non solo i propri diritti ma anche, incredibilmente, la loro vita.

E così, mentre ai convenevoli politici viene chiesto di scrollarsi di dosso le accuse, i cittadini guardano. Guardano e si chiedono: chi avrà il coraggio di dire la verità?

Un’emergenza civile emerge chiara come la luce del giorno, ma sarà davvero vista o solo ignorata in favore di qualche slogan elettorale?

Nel frattempo, tra attacchi e difese, si scatenerà un balletto degno di un dramma greco.

Come andrà a finire?

Riusciranno a nascondere sotto il tappeto quell’alone di profondo imbarazzo?

O forse, alla fine, la verità, come spesso accade, avrà la meglio?

Mentre ci godiamo lo spettacolo, ricordiamoci che alla fine, noi cittadini, siamo i veri protagonisti. Dobbiamo essere noi a chiedere conto e a pretendere un cambiamento.

Altrimenti, ogni voto potrebbe risultare l’ennesimo colpo di scena in questo teatro dell’assurdo che è diventata la sanità campana.

Quindi, cari cittadini, prima di tirare la leva per la scheda elettorale, chiediamoci: vogliamo davvero continuare a far parte di questo show?

Di Admin

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