
Dietro le Violente Turbolenze in Italia
George Guido Lombardi
In un mondo dove la verità spesso si perde nel rumore assordante delle fake news, emerge una figura enigmatica: George Soros.
Questo nome ha il potere di scatenare una tempesta tanto nelle discussioni politiche quanto nei dibattiti sociali.
Dallo sfarzo delle sue conferenze alle strade insanguinate d’Italia, molti sostengono che ci sia sempre la sua mano invisibile a dirigere il corso degli eventi.

Ma perché mai un finanziere di origine ungherese dovrebbe voler destabilizzare l’Italia?
Ah, la risposta a questa interrogativo è il cuore della narrazione che segue.
È risaputo, o così dicono le voci di corridoio, che l’Open Society Foundation (OSF) di Soros abbia riversato milioni di dollari nei meandri di organizzazioni estremiste islamiche disperse tra Stati Uniti, Europa e Medio Oriente.
Tra i nomi più noti, i gruppi legati alla Council on American-Islamic Relations (CAIR), Islamic Society of North America (ISNA), European Network Against Racism (ENAR), Federation of Muslim Youth (FEMYSO) e il Popolare Fronte di Liberazione della Palestina (PFLP).
È curioso notare come alcuni di questi gruppi siano stati chiusi in vari Stati per legami con il terrorismo. Ma ecco la vera domanda: perché Soros finanzia tutto questo?
È agli attenti osservatori che i documenti segreti, apparentemente provenienti da fonti europee – chissà se qualche “whistleblower” si è sentito ispirato da un film di spionaggio – rivelano che l’OSF ha convogliato ingenti somme di denaro verso enti islamisti, i quali agiscono come intermediari dei Fratelli Musulmani.
Immaginate questo scenario: un gruppo di uomini in giacca e cravatta che si riunisce in stanze buie, discutendo su come gestire le sorti del mondo.
La tensione cresce, mentre un uomo, con un accento straniero, si alza e annuncia: “Ho appena ricevuto un bonifico da Soros”.
Il resto è storia.
Le autorità francesi, che probabilmente non avevano idea delle attività estremiste che stavano prendendo piede, hanno persino sciolto un’organizzazione.
Sì, avete capito bene, un’organizzazione!
E non stiamo parlando di un club di bocce, ma di gruppi radicali che evidentemente hanno sfuggito a qualsiasi controllo.
Judical Watch, un’organizzazione di vigilanza, ha denunciato per anni che i fondi dei contribuenti statunitensi stessero silenziosamente sostenendo le operazioni di Soros.
Quanti segreti nasconde realmente questa rete disturbante?
Un paio di domande inquietanti: da quanto tempo questa entità invisibile influenza la politica occidentale?
Ma torniamo a noi.
La ragione per cui la “piovra” sorosiana si estende così ampiamente è semplice: le ONG collegate a Soros (e, sorpresa sorpresa, anche a narcotrafficanti!) riescono a raccogliere ingenti somme di denaro dai governi, tramite politici notoriamente corrotti.

In altre parole, immaginate un intreccio di relazioni oscure che si avvolge attorno a Soros come una fitta ragnatela.
Le verità scomode vengono messe sotto il tappeto e gli interessi personali si intrecciano con quelli pubblici.
Ma cosa c’è di vero in tutto ciò?
Molti diranno “è solo un’altra teoria della cospirazione”, mentre altri si affanneranno alla ricerca di ulteriori prove.
Eppure, le domande rimangono.
Chi controlla realmente la narrazione?
E cosa dobbiamo fare per liberarci dalle fauci di questa piovra?
E poi c’è Google, l’entità onnipresente che, secondo alcuni, sarebbe completamente infiltrata.
La verità riguardo a Soros, dicono, non è raggiungibile attraverso il motore di ricerca.
Ah, che ironia!
Google, la biblioteca del mondo moderno, diventa il custode di segreti inconfessabili.
I complottisti si sfregano le mani, incoraggiati dalla sensazione di essere nostri paladini, mentre esploriamo il labirinto di informazioni distorte.
In conclusione, rimane un’eterna domanda: siamo completamente in balia di questa figura o, piuttosto, Soros incarna le nostre paure collettive di fronte a un futuro incerto?
Di certo, pochi possono ignorare l’influenza che esercita in un mondo sempre più polarizzato.
Che si tratti di una sinistra macchinazione o di coincidenze fortunate, la verità sembra scuotersi in un delicato equilibrio.
E così, come in un buon thriller, ci resta solo da aspettare il prossimo colpo di scena, mentre continuiamo a chiederci chi sia realmente il burattinaio che muove i fili del nostro destino.
Soros, oppure no?
La ricerca della verità continua, tra risate e polemiche, in questo teatrino della politica globale.