Se c’è una cosa che il nostro amato panorama politico ci ha insegnato, è che il dramma non ha mai fine. Prendiamo, ad esempio, la recente spettacolarizzazione del caso che coinvolge Francesco Saverio Garofani, il consigliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sì, proprio quel Garofani che apparentemente ha ritenuto opportuno esprimere le sue insinuazioni durante una cena privata.

Ma chi sono io per giudicare?

Non è forse vero che tutti noi parliamo liberamente quando siamo a tavola?

Il problema, però, è che questa volta le sue parole sono emerse dal silenzio della privacy come un mollusco da un guscio, grazie alla pubblicazione de “La Verità”, il quotidiano che sembra avere un fiuto ineguagliabile per il gossip politico.

E cosa ha detto il nostro caro Garofani? Pare che abbia tessuto una trama oscura, parlando di un vero e proprio “complotto del Quirinale contro Meloni”. Aspettate… un complotto?

A quanto pare, Garofani ha visto oltre l’ovvio, come una sorta di profeta del malaugurio nel bel mezzo di una cena sotto i riflettori.

Già immagino gli scenari: il presidente Mattarella, con in mano una pipa e un copione, riunito con i suoi consiglieri nel cuore notturno del Quirinale per pianificare l’assassinio della carriera politica di Giorgia Meloni.

Magari stavano anche ridendo e brindando, mentre dietro di loro si dipingeva la tela di un’oscura macchinazione.

Ma torniamo al nostro eroe, Ignazio La Russa, il presidente del Senato, che ha deciso di scendere in campo per ripulire quest’imbarazzante faccenda.

Con il suo consueto aplomb e quella serietà tipica dei migliori comici, ha affermato che, alla luce delle recenti rivelazioni, Garofani dovrebbe prendere un serio momento di riflessione e, oserei dire, ritirarsi dal suo ruolo di segretario del Consiglio Supremo di Difesa.

Il retrogusto di sarcasmo in queste parole è talmente intenso che potrebbe essere servito come un vino pregiato.

Immaginate la scena: il povero Garofani che, rincasato dalla sua cena privata, si trova di fronte a un’opinione pubblica inferocita e alla pressa che lo accusa di essere il perfido burattinaio alle spalle di Meloni.

È certo una situazione delicata.

Eppure, non possiamo fare a meno di domandarci se La Russa non stia cercando un modo per lucrare sull’ennesima polemica, come un buon venditore che cerca di spacciare un prodotto scaduto come una novità imperdibile.

Magari spera di guadagnare qualche punto con i suoi sostenitori, esibendo il suo senso di giustizia e moralità in un contesto dove regna la confusione.

Non è una novità, del resto, che il nostro sistema politico sia un grandissimo palcoscenico dove ogni attore cerca di sfuggire alla propria oscurità gettando luce sulle pecche altrui.

E ora che il focus è su Garofani, chissà quanti si sentiranno colpiti dalla “Freccia di La Russa”!

È un po’ come se nel bel mezzo di una festa qualcuno decidesse di lanciare un gelato all’improvviso per distrarre gli ospiti dall’orrendo odore di pesce andato a male che aleggia nell’aria.

Una mossa astuta, indubbiamente, ma riesce davvero a mascherare l’odore?

E poi, chi ci dà la certezza che questo presunto complotto esista?

Lo stiamo già catalogando in un libro di storia o lo useremo come soggetto per un adattamento cinematografico?

Chissà… “Il Complotto: una cena da incubo” sarebbe un grande titolo.

Ma lasciamo perdere la narrativa, torniamo alla realtà: Garofani si trova nel mirino, La Russa si erge a paladino dell’onore, e noi, come spettatori, ci godiamo il dramma.

Certo, non possiamo trascurare il fatto che tutto questo “teatro” avvenga nel bel mezzo di una fase difficile per la politica italiana, dove ogni parola è pesata come fosse oro e ogni opinione diventa un possibile casus belli.

È ironico pensare che in un mondo dove si discute di crisi economica, della gestione dei migranti e di questioni cruciali per il futuro della nostra nazione, la cena di Garofani possa aver scatenato un simile putiferio.

Ma siamo italiani, e i drammi quotidiani sono la nostra specialità.

In conclusione, mentre il cerchio si stringe attorno a Garofani e la sua posizione si fa insostenibile, ci resta solo una certezza: il mondo della politica è una palude in continua evoluzione, e noi tutti siamo invitati a divertirci con i suoi sgambetti.

E, chissà, magari il prossimo episodio del nostro reality show nazionale sarà persino più entusiasmante! Rimanete sintonizzati.

Di Admin

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