L’assenza di Elly Schlein ad Atreju non è solo un evento da cronaca politica, ma un vero e proprio romanzo dell’assurdo.

In un’epoca in cui i leader politici devono essere sempre sotto i riflettori, escluse le rare eccezioni di chi ama l’ombra (cercando magari un lavoro nel mondo del teatro), decidere di non metterci la faccia a un evento così esposto è degno di una discussione da salotto.

Ma che gesto politico!

La Schlein, con questa mossa, ha quasi superato il maestro della sparizione: Houdini.

Un’occasione mancata di visibilità

Atreju rappresenta una vetrina da mille watt.

Come dire, se il tuo obiettivo è farti notare, è come rifiutare di partecipare a un gala di moda indossando un abito di Valentino.

Cosa avresti potuto guadagnarci?

Ah sì, solo la possibilità di brillare in un contesto dove il PD solitamente si limita a fare da comparsa. Partecipando, Schlein avrebbe potuto presentarsi a un pubblico variegato, proveniente da diverse correnti politiche, per non parlare della possibilità di strappare un sorriso a qualche elettore un po’ disincantato. Invece, optando per lo “sparire”, ha lasciato campo libero ai suoi rivali, che ora possono scorrazzare liberi e felici come bambini in un negozio di caramelle.

L’immagine del confronto mancato

Nella politica attuale, tutto ruota attorno ai simboli.

Prendiamo ad esempio il confronto diretto: più che un dibattito, sembra il trailer di un film d’azione.

Dopo aver fatto vibrare le corde del suo trombone annunciando un confronto con Giorgia Meloni, la scelta finale di non partecipare rischia di sembrare un po’ come annunciare un concerto e poi nascondersi dietro le quinte. Il messaggio percepito?

Un leader attentissimo a non mettersi in situazioni scomode, più incline a fuggire anziché combattere.

In pratica, parliamo di un allenatore di calcio che, all’ultimo minuto, decide di schierare la seconda squadra perché la prima non ha voglia di correre.

Le ricadute sulla coalizione di opposizione

Inoltre, la mancanza di Schlein pesa come un macigno sul già traballante campo largo.

Con altri leader dell’opposizione pronti a salire sul palco e sfruttare ogni briciola di visibilità, il rischio è che la sua assenza si traduca in una spinta a tutte quelle divergenze di stile e strategia che i partiti avversari già sembrano snocciolare come se fossero patate cucinate in modi diversi.

È un po’ come se uno dei cuochi della terza serie di MasterChef decidesse di saltare la puntata finale: i giudici potrebbero chiedersi dove sia finita la competenza e la creatività.

Come reagirà l’opinione pubblica

Ora, la vera domanda è: come reagirà l’opinione pubblica a questa scelta?

A seconda della narrazione che seguirà nei giorni successivi, potremmo trovarci di fronte a due scenari ben distinti.

Alcuni vedranno il rifiuto di Schlein come il colpo di genio di un politico che non vuole legittimare un evento di “finta festa” organizzato dai nemici.

Altri, però, potrebbero interpretarlo come un sintomo di fragilità, un leader che non sa confrontarsi al di fuori della sua comfort zone.

Insomma, stiamo parlando di una situazione simile a quella di un gatto che cerca di travestirsi da leone: il risultato è sempre un po’ ridicolo e, alla fine, nessuno crede all’inganno.

Conclusione: il peso politico delle assenze

Alla fine, in politica l’assenza può pesare quanto la presenza – talvolta perfino di più.

La mancata partecipazione di Elly Schlein ad Atreju non è un semplice cavillo da pagina sportiva: è un messaggio che parla da solo.

E se in un mondo dove l’apparire conta quanto l’essere, la segretaria del PD ha davanti a sé un compito arduo: dovrà riempire quel vuoto narrativo che ha creato con la propria assenza, prima che altri decidano di raccontarla a modo loro.

Insomma, Elly, la prossima volta che un invito a un grande evento ti arriva, pensa bene a come potrebbe suonare la tua assenza.

Potrebbe trattarsi di un boomerang comunicativo, oppure di un colpo di genio.

Nel frattempo, preparati a raccontare la tua storia, perché come disse un famoso saggio, “nella politica, se non racconti la tua storia, qualcun altro lo farà per te.”

E a quel punto, potrebbe anche non piacerti, visti i tempi in cui viviamo.

Di Admin

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