Quando l’Universale Diventa Unico: L’Arte di Appiattire le Ideologie

Ah, la politica moderna.
Quel meraviglioso campo di battaglia dove le idee si scontrano, si frantumano e, infine, vengono ridotte a una poltiglia indistinta di “bene” e “male”.
Sì, perché in questo mondo ipersemplificato, apparentemente tutti gli esseri umani sono seduti attorno a un tavolo, cantando in coro le stesse melodie di libertà e giustizia, giusto?
Notare il sarcasmo, ovviamente. Infatti, l’errore persistente che affligge i nostri politici è precisamente questo: l’illusione di un’incredibile uniformità nel pensiero umano.
Il Mito della Libertà Universale
Iniziamo con la premessa, che è tanto rassicurante quanto falsa: tutti hanno lo stesso desiderio di libertà.
Così, mentre George W. Bush ci ha promesso che la missione dell’America era quella di estirpare la tirannia dal pianeta Terra, ci dimentichiamo di una piccola verità: le priorità e i valori variano enormemente da un paese all’altro.
Shock!

L’idea che ogni società possa abbracciare i principi americani e vivere felice e contenta non è altro che una fiaba alla Disney ispirata da un libro di testo di scienze politiche.
Eppure, qui siamo, a raccogliere i cocci delle politiche estere basate su questa favola.
La Violenza in Tanti Gusti

Ma non finisce qui.
Quando parliamo di violenza, la situazione si fa ancora più comica.
Gli esperti (o presunti tali) parlano di violenza come se fosse un argomento da trattare in un incontro di yoga: “La violenza è male”.
Che rivelazione!
Chi avrebbe mai pensato che assassinare qualcuno fosse un’attività poco raccomandabile?
Ma ecco il trucco: chiudere l’indagine lì significa che le vere soluzioni ci sfuggono.
Ci sono diversi tipi di violenza, certo.
Alcuni crimini sono perpetrati da liberatori ideologici, altri da fanatici.
Ma per qualche ragione, sembrano tutti entrare nello stesso calderone di “violenza insensata”.
Così, quando Sunny Hostin commenta sulla sparatoria di massa a Bondi Beach, collegandola a casi di violenza non correlati, possiamo solo alzare gli occhi al cielo.

È un po’ come dire che un’auto rossa e un tramonto hanno qualcosa in comune solo perché entrambi esistono nello stesso universo.
L’Ideologia Conta
Parliamo di moventi. L’ideologia è fondamentale.
A Sydney, i motivi di quella violenza erano chiari e dovrebbero indicare risposte politiche specifiche.
Ma no, lasciamo che le astrazioni governino il dibattito.
Così facendo, perdiamo l’opportunità di affrontare le radici di questo male.
Monitorare le moschee estremiste e limitare l’immigrazione di individui radicalizzati?
No, troppo complicato.
Meglio etichettare tutto come “violenza”, così possiamo dormire sonni tranquilli, pensando di aver fatto la nostra parte.

Un Approccio Politico Sbrigativo
Ecco che giunge l’approccio politico sbrigativo: trattare cose diverse come se fossero identiche.
È un ottimo modo per garantire che nulla venga risolto.
Perché preoccuparsi di analizzare la psicologia del comportamento umano quando possiamo semplicemente affermare che “la violenza è male”?
Questo approccio è l’incarnazione dell’ignoranza voluta.
Ogni tentativo di discernere tra diversi tipi di violenza viene ridotto a un generico richiamo all’unità morale, portando a un’inazione totale.
La radicalizzazione non è un problema astratto.
Ma se chiudiamo gli occhi e ripetiamo mantra come “tutti vogliono la pace”, potremmo pensare che il mondo sia un luogo migliore.
Certamente, non ci sarà più bisogno di politiche reali.

Destra e Sinistra: La Divisione Ideologica
Qui entra in gioco una divisione profonda, spesso totalmente ignorata dai dibattiti politici: la differenza di pensiero tra destra e sinistra.
Da un lato, abbiamo i conservatori, che vedono le idee come forze centrali nel plasmare il comportamento umano.
Dall’altro, i liberal-progressisti, che sembrano credere che la sola esistenza di un concetto di bene e male possa risolvere tutto.
La verità è che gli esseri umani sono imperfetti e la storia ci insegna che le idee possono essere tanto benefiche quanto distruttive.
James Madison, nel Federalista n. 51, scrisse che se gli uomini fossero angeli, non ci sarebbe bisogno di governi.
Un concetto semplice, ma incredibilmente profondo.
Ignorarlo è la ricetta per il disastro.
Rifiutarsi di riconoscere che alcune ideologie possono generare violenza significa ignorare la storia e le lezioni del passato.
Una Questione di Idee
Quindi, dove ci porta tutto questo?
A un punto cruciale: le ideologie hanno conseguenze.
Non possiamo semplicemente cancellare le differenze ideologiche sotto un velo di astrazione generale.
I decisori politici devono impegnarsi a riconoscere che alcune idee possono avere effetti notevolmente più devastanti di altre.
E se ciò significa prendere decisioni impopolari o scomode, tanto meglio.
Rifiutarsi di affrontare queste domande non rende la società più umana: assicura solo politiche pubbliche sbagliate, che di solito si traducono in risultati disastrosi.
In un mondo dove le idee contano, chiudere gli occhi e sperare che tutto vada bene non è semplicemente ingenuo; è stupido.
E con questo, possiamo continuare a goderci le nostre illusioni collettive, mentre il mondo reale continua a girare sperando che, prima o poi, qualcuno decida di abbattere le barriere dell’ignoranza.