Ah, Emmanuel Macron!

Proprio quando pensavamo di averlo inquadrato come il bellicista europeo che si era preso un caffè amaro con la guerra in Ucraina, eccolo trasformarsi in un mediatore dall’insolito charme. In un lampo, ha deciso di mettere da parte il dibattito sul “chi manda più truppe” e ha scelto di flirtare senza troppi fronzoli con Vladimir Putin.

Ma aspetta un attimo: cosa è successo alla tanto sbandierata solidarietà europea?

Brindisi di champagne a Parigi mentre Berlino e Roma si grattano la testa, con l’eco della cacofonia politica che rimbomba nel cuore dell’Europa.

### Tradimenti e Scavalcamenti: La Politica in Diretta

E così, Macron ha “tradito” Merz – se mai ci fosse stata una vera alleanza – e ha scavalcato Meloni nel suo appello a Putin: un vero colpo di scena degno di un film di thriller politico.

Ma è solo un trucco scenico di Macron per distogliere l’attenzione dalla situazione interna desolante della Francia?

Diciamocelo chiaramente: fare il mediatore è molto più divertente che gestire le proteste e le crisi politiche domestiche.

Perché, non dimentichiamo, mentre i gilet gialli tornano a farsi vedere, Macron si trasforma nel paladino della pace in un modo che nemmeno un mago potrebbe immaginare.

### La Coerenza dei Nostri Leader

E qui entriamo nel bello: la nostra Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aveva tutto il diritto di candidarsi al ruolo di mediatrice, si ritrova con le mani legate.

Ha sempre affermato che non avrebbe inviato soldati in Ucraina; ha mantenuto una coerenza da far invidia a un monaco zen.

Eppure, eccola qui, messa nell’angolo mentre Macron, con il suo sorriso malizioso, infila il bastone tra le ruote della diplomazia italiana.

Così, il bellicista francese riesce a farsi notare, ridicolizzando le nostre pretese di leadership in Europa.

Bravo, Emmanuel!

### Una Sinfonia di Voci Dissonanti

Ma quante voci sente Bruxelles, e chi ascoltiamo veramente?

Parigi, Berlino, Budapest, Roma: ognuno canta la propria melodia, ma il risultato è una sinfonia dissonante.

Da una parte abbiamo Macron che fa il furbo, mentre dall’altra abbiamo Meloni che deve decifrare se il diplomatico francese si trova in un momento di lucidità o se ha semplicemente deciso di mettersi in mostra per distrarci dai suoi guai interni.

E gli altri?

Ah, giusto, perché dimenticare i nostri cugini d’Oltralpe, che sono sempre pronti a sorseggiare vino e a lamentarsi della mancanza di unità europea, mentre si godono lo spettacolo?

### La Frantumazione della Solidarietà Europea

“E che resta delle amours franco-allemandes?”

Ci chiediamo.

Una domanda retorica, certo, ma che ci porta a riflettere sulla natura effimera delle relazioni politiche europee.

La solidarietà è diventata l’ultima delle preoccupazioni, sostituita dalla ricerca di un protagonismo individuale.

Se qualcuno avesse pensato che la guerra in Ucraina avrebbe unito l’Europa, beh, si sarebbe sicuramente sbagliato.

Assistere a questa danza tra Macrons e Meloni, mentre i diritti degli ucraini rimangono in secondo piano, sembra più un’opera di teatro dell’assurdo che una vera strategia di pace.

### Il Gioco della Distrazione

Possibile che questo sia solo un grande gioco di distrazione orchestrato da Macron?

Mentre la Francia si dibatte nel caos interno, il Presidente francese ha pensato bene di assumere un ruolo da protagonista sul palcoscenico internazionale.

A noi sembra che stia cercando di sviare l’attenzione dal suo fallimento politico, facendo finta di essere un pacificatore.

Un po’ come quel classico trucco di magia dove si distrae il pubblico con un abile gesto mentre si compie l’illuminante colpo di mano.

### Conclusione: Chi Esce Vincitore?

In conclusione, chi esce vincitore da questa serie di manovre politiche?

Macron, con la sua astuzia, o Meloni, con la sua coerenza?

O forse è solo l’ennesima dimostrazione che la politica europea è una giostra in cui il rischio di cadere è costante, e ogni leader è pronto a spingere l’altro giù dalla sella?

La verità è che, mentre continuiamo a porci domande su chi abbia tradito chi e a chi spetti il diritto di dialogare con Putin, ci troviamo in una situazione in cui la vera vittima è la solidarietà europea.

E il sipario su questa tragicommedia si chiude, almeno per il momento. Ma chissà, ne vedremo delle belle!

Di Admin

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