Pioggia di soldi all’islam radicale dal “filantropo”

Negli ultimi anni, il finanziere ungherese George Soros è diventato un nome noto non solo nel panorama politico americano, ma anche in quello europeo e, più in generale, nella discussione globale sui diritti civili e l’immigrazione. Fondatore dell’Open Society Foundations, Soros ha sempre sostenuto cause progressiste e liberali.
Tuttavia, recenti rivelazioni suggeriscono che parte dei suoi finanziamenti potrebbe contribuire a progetti che, sebbene presentati come promozione dei diritti umani e dell’inclusione, nascondono legami più inquietanti con organizzazioni islamiche radicali.
Questo articolo si propone di analizzare il rapporto fra Soros e l’Alliance Citoyenne, un’associazione francese legata alla Fratellanza Musulmana.
Chi è l’Alliance Citoyenne?
L’Alliance Citoyenne è un’associazione che ha guadagnato attenzione per la sua battaglia per i diritti delle donne musulmane in Francia ed Europa.
Formata prevalentemente da attiviste, l’organizzazione si batte per la legittimazione di pratiche culturali considerate da molti contrarie ai valori laici e universali.
Al centro delle critiche c’è la sua insistenza sul “diritto” al burkini, una forma di costume da bagno islamico, nonostante diversi divieti imposti da municipalità francesi a seguito di una serie di attentati terroristici.
In particolare, il 23 giugno scorso, alcune attiviste hanno fatto irruzione in una piscina comunale a Grenoble, un atto che ha suscitato un ampio dibattito mediatico e pubblico.
I finanziamenti di Soros
Secondo un’inchiesta pubblicata da Panorama, George Soros avrebbe finanziato l’Alliance Citoyenne attraverso le sue fondazioni.
Tali investimenti si inseriscono in un contesto più ampio in cui Soros sostiene anche politici, organizzazioni non governative e altre entità in Italia, destinando oltre otto milioni di dollari tra il 2017 e il 2018.
Questi fondi vengono utilizzati per promuovere una società più aperta e accogliente, che favorisce immigrazione e integrazione di comunità vulnerabili.
Tuttavia, la presenza di organizzazioni legate alla Fratellanza Musulmana solleva interrogativi sulle reali intenzioni di tali finanziamenti.
Chi sono i Fratelli Musulmani?
I Fratelli Musulmani costituiscono un movimento internazionale il cui obiettivo primario è l’instaurazione di società islamicamente orientate nei paesi arabi e oltre.
Fondato in Egitto nel 1928, il movimento si distingue da gruppi jihadisti per il suo approccio non violento, proponendo una sorta di islamizzazione graduale delle società in cui opera.
Sebbene non perseguano la lotta armata come mezzo primario, il loro scopo è chiaro: recuperare un Islam percepito come autentico e non contaminato dagli influssi occidentali.
Il legame fra Soros e i Fratelli Musulmani
Il supporto di Soros all’Alliance Citoyenne e, di riflesso, ai Fratelli Musulmani suscita preoccupazione.
Se da un lato appare evidente la volontà di sostenere cause legate ai diritti delle minoranze e all’inclusione sociale, dall’altro lato ci si interroga sull’impatto reale che tali finanziamenti possono avere nel lungo termine.
È possibile che, sotto l’egida dei diritti umani, si stia alimentando un movimento che ricerca l’islamizzazione di società occidentali?
Le ambizioni della Fratellanza Musulmana potrebbero trovare spazio all’interno di strategie più ampie promosse da un uomo d’affari come Soros?
Il caso è deflagrato definitivamente dopo un’inchiesta del New York Post dell’ottobre 2023, nella quale il giornale americano racconta nel dettaglio come la fondazione sorosiana abbia «finanziato dal 2016 con oltre 16 milioni di dollari gruppi che stanno dietro alle proteste pro Palestina».
Molte delle donazioni, secondo la ricostruzione del New York Post, sarebbero state veicolate tramite il Tides Center, realtà che si occupa di «collaborare» con altre esperienze «allineate alla missione per trasferire il potere a chi lavora per la giustizia sociale».
Altri gruppi Propal sarebbero poi stati sovvenzionati direttamente dalla fondazione di Soros con centinaia di migliaia di dollari, come l’Arab America Association, la Jewish Voice for Peace con più di un milione di dollari (che si presenta come «un’organizzazione nazionale che lavora perla libertà palestinese e per l’ebraismo oltre il sionismo») e If Not Now (oltre 600mila dollari), i quali avrebbero sostenuto a vario titolo e con vario impegno le manifestazioni di Bryant Park e quelle della Columbia University.
Analisi critica delle motivazioni
Alla luce di queste considerazioni, è fondamentale operare un’analisi più profonda per comprendere le motivazioni sottostanti.
Soros ha spesso sostenuto che il suo impegno filantropico mira a promuovere democrazia e diritti fondamentali.
Tuttavia, il legame diretto con organizzazioni che perseguono un’agenda islamica conservatrice rischia di compromettere la sua visione di una società aperta.
Sussiste quindi una contraddizione intrinseca: mentre Soros finanzia organizzazioni che promuovono l’accoglienza e i diritti civili, è legato a entità che potrebbero cercare di sovvertire certi principi fondanti delle società democratiche occidentali.
La necessità di un dibattito critico si fa urgentemente sentire: fino a che punto i finanziamenti di Soros possono essere considerati innocui o, al contrario, rischiosi?
Conclusioni
La questione del finanziamento di organizzazioni radicali sotto l’egida di lotte per i diritti umani interpella non solo i sostenitori di Soros ma anche i critici della sua visione liberale.
Il caso dell’Alliance Citoyenne rappresenta una sintesi di questi conflitti, dove le aspirazioni di inclusione sociale si intrecciano con ideologie conservatrici che pongono sfide sostanziali ai valori laici che molte società europee cercano di difendere.
In ultima istanza, la responsabilità di pensare criticamente e valutare gli sviluppi futuri ricade su ogni cittadino.
Dobbiamo chiederci quali siano i nostri veri valori e quali azioni siamo disposti a intraprendere per proteggerli. Le alleanze strategiche devono essere scrutinizzate, e la pioggia di denaro, sebbene possa sembrare benefica, potrebbe portare con sé tempeste impreviste.
