
De Ficchy Giovanni
Evacuato il porto di Marsiglia, incendiata una banca a Nanterre.
Nel centro di Parigi continuano i saccheggi, a Nanterre una vera e propria battaglia fra gruppi di giovani e reparti della polizia Allerta a Lione
Diverse località della banlieue di Parigi, soprattutto nel nord, nel dipartimento Seine-Saint-Denis, sono stati presi d’assalto nella notte da manifestanti che protestano per l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto, martedì a Nanterre.
A Noisy-le-Grand si registrano scontri fra gruppi di giovani e forze dell’ordine.
Il commissariato di Saint-Denis è stato preso di mira da un attacco, così come quello della vicina Stains. Incendi sono stati appiccati a Rosny-sous-Bois.
Charles Aslangul, sindaco di Bry-sur-Marne, ha denunciato un attacco con molotov e razzi artigianali contro i locali della polizia municipale, con successivi incendi e saccheggi.
Attaccato anche da una trentina di persone il commissariato di Alfortville.
A Nantes, nell’ovest della Francia, un veicolo si è lanciato contro un supermercato, sfondando la saracinesca e dando il via ad un saccheggio.
Sono saliti a 255 i fermati in tutta la Francia per i disordini collegati alle proteste per l’uccisione di Nahel da parte di un poliziotto.
Mentre nel centro di Parigi continuano i saccheggi, a Nanterre una vera e propria battaglia fra gruppi di giovani e reparti della polizia è in corso.
Oltre 300 giovani hanno tirato razzi di fuochi d’artificio e sassi contro le forze dell’ordine, costringendo gli agenti ad arretrare.
Gruppi di ragazzi hanno assaltato negozi sull’arteria principale, la rue Clemenceau, prendendo di mira anche una banca.
Lancio di razzi anche contro gli autobus a Grenoble, nel sud-est della Francia, con i conducenti degli autobus che si sono rifiutati di continuare a prestare servizio.
Molotov contro un ufficio della polizia anche a Pau, nei Pirenei (ovest del Paese).
I pompieri di Parigi e della regione Ile-de-France hanno invitato su Twitter a non intasare le linee a causa dell’enorme numero di chiamate di emergenza ricevute in queste ore.
A Nanterre, epicentro degli scontri, dispiegato un mezzo blindato della brigata antisommossa. A Tour, Avignone, Nantes e Tolosa sono in azione gli uomini dei reparti speciali Gign.
Stato di allerta in tutta la Francia per la terza notte di tensione dopo l’uccisione del diciassettenne Nahel da parte di un poliziotto, a Nanterre. Proprio a Nanterre, periferia di Parigi, una banca è stata incendiata dopo la fine – macchiata da gravi incidenti – della “marcia bianca” per Nahel.
Le fiamme minacciano le abitazioni vicine. Sono 20 le persone fermate.
A Marsiglia, scontri fra manifestanti e polizia al Porto Vecchio, evacuato dalla polizia.
A Lione, dove ieri nel quartiere di Villeurbanne è stato incendiato un palazzo, è stato inviato un elicottero del RAID, i reparti speciali antisommossa.
Il poliziotto che due giorni fa ha ucciso con un colpo della sua arma di servizio il diciassettenne Nahel, a Nanterre, “è devastato” e chiede “perdono alla famiglia” del giovane.
Lo ha detto a BFM TV l’avvocato dell’agente ora incarcerato, Laurent-Franck Lienard. “Lui – ha aggiunto il legale – non si alza la mattina per ammazzare la gente.
Non voleva uccidere”.
“Non ce l’ho con la polizia, ce l’ho con una persona: quello che ha tolto la vita a mio figlio”: lo ha detto Mounia M., la madre di Nahel, il ragazzo ucciso due giorni fa da un poliziotto a Nanterre in un’intervista diffusa stasera da France 5. “Lui – ha continuato la donna – non doveva uccidere mio figlio, c’erano altri modi di agire.

Un proiettile?
Così vicino al suo torace?
No, non posso crederci.
Ci sono altri modi di farlo uscire dalla macchina.
Uccidere dei ragazzi cosi…per quanto tempo ancora?”.
Secondo la donna, il poliziotto “ha visto una faccia da arabo, quella di un ragazzino, e ha voluto togliergli la vita”.
“Stasera il mio cliente è andato in prigione per aver sparato un colpo che pensava fosse necessario sparare con l’arma che gli era stata consegnata dallo Stato per garantire la sicurezza sua e dei suoi concittadini”: così su Facebook, Laurent-Franck Liénard, avvocato del poliziotto accusato di omicidio per aver sparato al 17enne Nahel.

Laurent-Franck Liénard
“Ho vissuto una giornata terribile e storica – scrive – in 31 anni di carriera in cui ho difeso casi di uso di armi, non mi era mai capitato che un cliente finisse in carcere subito dopo essersi trovato davanti al giudice. Contesteremo e combatteremo la decisione, con tutti gli strumenti del diritto”.

Forte mobilitazione della polizia anche a Bruxelles, in particolare nella zona sud del centro cittadino, nel timore di possibili violenze nella notte, in scia alle tensioni viste nelle periferie francesi dopo la morte a Nanterre del 17enne ucciso da un agente di polizia.
Sono stati identificati diversi incendi, sui quali sono subito intervenuti i vigili del fuoco, e 15 persone sono state arrestate, secondo fonti della polizia.
Lo riferisce l’emittente pubblica belga Rtbf.
Le autorità francesi si aspettano “una propagazione” delle violenze nelle “prossime notti” dopo la morte del diciassettenne Nahel, due giorni fa a Nanterre, ucciso da un poliziotto.
E’ quanto contenuto in una nota dei servizi francesi citata da una fonte della polizia.
La nota, che diversi media francesi hanno rilanciato stasera, sottolinea che le “prossime notti saranno teatro di violenza urbana con una tendenza alla propagazione” e con “azioni mirate sulle forze dell’ordine e i simboli dello stato o del potere pubblico”.

I servizi francesi ritengono poco probabile che torni la calma nelle prossime ore o giorni, visti i molteplici “appelli lanciati per raduni davanti ai municipi domani alle 20” un po’ ovunque nel paese.
Intanto, per questa notte, oltre ai 40.000 poliziotti e gendarmi, il giorno ha mobilitato unità specializzate in interventi particolari, come le teste di cuoio della gendarmeria, i Gign.
Particolare attenzione viene posta sulla vigilanza nella regione di Lille, dove sono stati dispiegati gli uomini del Raid, unità di elite della polizia.
I servizi hanno anche “analizzato i social network”, rilevando la “volontà di gruppuscoli di estrema sinistra di tentare una convergenza della lotta sulla base della denuncia delle violenze della polizia”.
Le misure del governo
Il governo ha annunciato che schiererà un totale di 40.000 poliziotti e gendarmi questa sera, di cui 5.000 soltanto a Parigi e nella banlieue, di fronte al rischio di nuovi disordini legati all’uccisione di un diciassettenne di Nanterre, due giorni fa, da parte di un agente. Le forze dell’ordine – ha indicato il ministro dell’Interno,
Gérald Darmanin – saranno “il quadruplo” rispetto alla notte scorsa, durante le quali scontri e danneggiamenti si sono estesi a tutto il Paese e in alcuni casi sono stati particolarmente gravi.

“Tutti quelli che sputano sulla polizia e sulla giustizia sono i complici morali di quello che sta succedendo”: lo ha detto oggi il ministro della Giustizia, Eric Dupond Moretti, in visita al tribunale di Asnières-sur-Seine, vicino a Parigi, danneggiato questa notte durante gli scontri.
Un impiegato “ha rischiato di morire bruciato la notte scorsa”, ha dichiarato il guardasigilli, precisando che 170 esponenti delle forze dell’ordine sono rimasti feriti stanotte.
“E’ il momento dell’emozione – ha detto Dupond-Moretti – un ragazzo di 17 anni è morto e i ragazzi di 17 anni non devono morire”.
Poi ha aggiunto che è stata aperta un’inchiesta “contro un poliziotto e non contro la polizia e confondere come è già stato fatto è qualcosa di insopportabile.
La giustizia non va negli studi tv – ha continuato – non sta sui social network. Bisognerebbe che tutti lanciassimo appelli alla calma, che facessimo molta attenzione alle parole che pronunciamo”.
Gli impegni dei ministri
Sono “rinviati tutti i movimenti non essenziali dei ministri previsti per oggi”: lo ha deciso il governo francese di fronte alla rivolta.
La sospensione dei movimenti dei ministri è una decisione trapelata da fonti del governo e riferita dalla tv BFM.
E’ stata adottata stamattina dopo le gravi violenze di questa notte, con tiri di razzi con mortai da fuochi d’artificio contro un carcere, incendi appiccati a scuole e palazzi, danneggiamenti gravi di municipi e di altri edifici pubblici.
Tutto questo ha condotto all’annullamento di una visita della premier, Elisabeth Borne in Vandea, in programma stamattina, e al rinvio di tutti gli altri impegni che comportano spostamenti.
Tram e bus fermati dalle 21
Bersagliati ieri notte durante le rivolte seguite alla morte del giovane Nahel ucciso dalla polizia francese, i tram e i bus dell’Ile-de-France, la regione di Parigi, interromperanno il servizio questa sera alle 21: è quanto annunciato dalla presidente della regione Ile-de-France Mobilités, Valérie Pécresse, aggiungendo che la misura è volta ad “assicurare la protezione degli agenti del trasporto pubblico e dei viaggiatori”.
Lo stop è stato deciso in coordinamento con la prefettura di polizia e gli operatori dei trasporti.
Niente stato d’emergenza
L’instaurazione dello stato d’emergenza in Francia per fronteggiare le rivolte nelle banlieue dopo l’uccisione di un minorenne da parte di un poliziotto a Nanterre, alle porte di Parigi, “non è tra le opzioni attualmente prese in considerazione” dalle autorità: è quanto dichiarano fonti governative francesi all’agenzia France Presse, dopo la seconda notte di violenze urbane nel Paese.
Diverse voci di destra e di estrema hanno reclamato in queste ultime ore l’instaurazione dello stato d’emergenza, che venne dichiarato anche durante le rivolte del 2005 nelle periferie di Francia.
Questa mattina, nel corso della riunione di crisi presieduta da Emmanuel Macron, nessun rappresentante del ministero dell’Interno ha tuttavia “espresso il bisogno di attivare un tale dispositivo”, precisano le stesse fonti.
Fonte Ansa