De Ficchy Giovanni

I Brics vogliono una nuova moneta contraria al dollaro statunitense .
I paesi che una volta venivano chiamati “emergenti”, e che oggi stanno vivendo una profonda crisi economica, primi fra tutti la Cina, seguita a ruota da una Russia.
Il club dei paesi emergenti è sicuramente pieno di contraddizioni, a cominciare dal fatto che comprende anche la Russia, bersagliata dalle sanzioni e con un presidente incriminato dalla Corte penale internazionale.
Entrambe le autocrazie infatti si sono rese conto chele loro monete, non hanno mercato ,a livello di commercio internazionale, servono infatti solo per il mercato interno .
Un Mondo senza dollaro a stelle e strisce, non è al momento ipotizzabile, questa è la convinzione di tutti gli economisti.
BRICS ,è solo una sigla simbolica e non ha nessuna importanza , sono importanti però le relazioni tra questi Paesi, soprattutto tra Cina, Russia e India, e il peso che hanno sulla scacchiera euroasiatica, visto che in questo momento di ridefinizione dei nuovi equilibri mondiali accelerata dall’invasione russa dell’Ucraina paiono schierate tutte dallo stesso lato.
Per routine si intende la moneta come “mezzo di pagamento” degli scambi commerciali.
Per comportamento in caso di crisi si intende la moneta come “riserva di valore”.
Il che tradotto nel dibattito corrente ha un significato preciso.

Lo yuan o il rublo possono anche diventare (in parte modesta il primo lo è) un mezzo di pagamento, ma ben altra funzione è quella di fungere da riserva di valore.
Per questi paesi” sognatori” , il rischio reale è quello di essere estromessi dai maggiori mercati finanziari del mondo.
Attualmente solo Europa e Stati Uniti soddisfano tutte e cinque le condizioni di base, per avere una moneta di riserva.
Per prima cosa il paese che detiene la moneta di riserva deve avere una forza militare in grado di scoraggiare ogni tentativo di conquista o di influenza rovinosa ;
Per seconda deve essere in grado di minacciare chi non sta alle regole del gioco attraverso il sequestro di beni dei riottosi; deve, in altre parole, offrire la certezza del diritto alla comunità internazionale
Per terza condizione il paese con la moneta di riserva deve possedere una tecnologia capace di mantenere un vantaggio sui nemici ;
La quarta condizione ;in caso di guerra protratta, il paese con la moneta di riserva deve avere delle risorse sufficienti per sopravvivere; l’autosufficienza alimentare gioca quindi un ruolo importante
Infine, il paese con la moneta di riserva deve avere dei mercati finanziari molto liquidi in grado di assorbire gli eventi negativi di un certo peso ,e la bilancia dei pagamenti perennemente in negativo, per permettere alla divisa di raggiungere tutte le parti del mondo.
La Cina e in parte la Russia ne soddisfano solamente due.
Gli investimenti diretti come gli impianti, e indiretti come le azioni e le obbligazioni.
Gli Stati Uniti avevano qualche anno fa investito all’estero undici volte più di quanto non abbiano investito all’estero la Cina e la Russia insieme.
Il club dei Brics, inoltre non ha una Banca Centrale, i paesi che hanno aderito a questo circolo, ultima ammessa, sarebbe l’Argentina che ha l’economia più disastrata del pianeta.
L’Arabia Saudita per esempio, non possiede una Banca centrale, poiché è completamente dollarizzato, come paese.
L’unica opzione che intravedo è quella della creazione di un circuito di pagamento alternativo, che potrebbe essere complementare.
Ma mettere in pratica questo schema , potrebbe avere dei risvolti critici, anche per gli stessi paesi Brics