De Ficchy Giovanni

Un detenuto americano di 58 anni, Kenneth Eugene Smith, sarà giustiziato attraverso l’inalazione di azoto puro, utilizzato per la prima volta e in maniera sperimentale.
Sarà il primo a subire il nuovo metodo di esecuzione.
Lo scorso anno si salvò perché non riuscirono a inserirgli gli aghi, l’equipe incaricata dell’esecuzione non era riuscita a individuare le vene dove iniettare il veleno e Smith aveva trascorso più di quattro ore legato a una barella.
La Corte Suprema ha quindi annullato l’esecuzione perchè non c’era più il tempo per completare l’iniezione letale prima della scadenza di mezzanotte.
La storia di Kenneth Eugene Smith risale al 1988, quando fu condannato per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, la moglie di un pastore della Wetside Church of Christ a Sheffield.
Per quanto riguarda Smith, una giuria ha raccomandato con voto di 11 a 1 che avrebbe dovuto ricevere una condanna all’ergastolo senza condizionale per il suo ruolo nella morte di Sennett, ma un giudice ha annullato quel verdetto e lo ha condannato all’esecuzione.
L’Alabama ha posto fine alle sostituzioni della giuria nel 2017.
Il processo di esecuzione mediante azoto puro è rapido, ma estremamente controverso.
Si è deciso di praticare l’ipossia di azoto, procurando, dunque, la morte per soffocamento o asfissia: attraverso una maschera, il gas viene inalato e l’anidride carbonica espirata, i tessuti corporei iniziano ad avvertire la mancanza di ossigeno e nel giro di quattro-cinque minuti il soggetto potrebbe morire.
L’Equal Justice Initiative, un gruppo di difesa legale che ha lavorato su questioni relative alla pena di morte , fornisce assistenza legale alle persone , molte delle quali sono innocenti o condannate ingiustamente .
Ha dichiarato all’ Associated Press l’avvocato senior dell’ EJI , Angie Setzer, “l’Alabama non è nella posizione di sperimentare un metodo completamente non provato e inutilizzato per giustiziare qualcuno”.
“Nessuno stato nel paese ha giustiziato una persona utilizzando l’ipossia di azoto”, ha detto la signora Setzer.
Permettere all’Alabama di sperimentare un metodo mai utilizzato prima, ha aggiunto, “è un’idea terribile”.
La richiesta dell’Alabama di sperimentare su Kenny Smith utilizzando un metodo di esecuzione controverso e non testato solleva serie questioni costituzionali e dovrebbe essere impugnata in tribunale.
Nel sistema di giustizia penale americano, è la ricchezza, non la colpevolezza, a determinare i risultati.
Molte persone accusate di crimini non hanno le risorse per indagare sui casi o ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno, il che porta a condanne errate e condanne eccessive, anche nei casi capitali.