Arriva oggi in Cassazione la proposta di legge per tagliare gli sperperi della P.A.

De Ficchy Giovanni

Ogni anno gli sprechi della Pubblica Amministrazione, costano più di 8.470 euro a ogni cittadino italiano, neonati compresi.

Arriva una proposta di legge di iniziativa popolare che sarà presentata oggi in Cassazione, promossa dal comitato “Stiamo Uniti” costituito da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare.

I promotori avranno poi due mesi di tempo per raccogliere le 50.000 firme richieste.

Per rendere chiaro il concetto i famosi “enti inutili” pesano per circa 10 miliardi di euro sulle spalle della collettività, le inefficienze del trasporto pubblico locale 12,5 miliardi di euro, la lentezza e le criticità croniche della giustizia 40 miliardi di euro.

Gli sprechi nel comparto degli acquisti di beni e servizi da parte della P.a. pesano, da soli, per circa 30 miliardi sugli italiani, mentre il patrimonio immobiliare dello Stato ha un valore di 60 miliardi di euro, ma conta anche immobili e terreni del tutto inutilizzati, e lo Stato stesso spende cifre enormi,

per gli affitti.

Attraverso questa proposta di legge i promotori chiedono , tra le altre cose, “di tagliare i costi della politica nazionale e locale per almeno 13 miliardi di euro, avviare un monitoraggio volto ad abolire gli enti inutili, recuperare risorse per 39 miliardi di euro presso le fondazioni bancarie, avviare una cartolarizzazione concordata dei crediti presso l’Agenzia delle entrate, impiegare 2 miliardi di euro attingendo ai cosiddetti conti dormienti per le urgenze del Paese”

La proposta di legge indica anche come e in quale misura destinare le risorse recuperate grazie ai tagli agli sprechi: “100 miliardi da indirizzare alla riduzione della pressione fiscale sui cittadini, 40 miliardi di euro per la lotta al caro-mutui, 60 miliardi al sostegno dell’agricoltura, 40 miliardi alla sanità, 60 miliardi in favore di giovani e famiglie e 200 miliardi per abbattere l’esorbitante debito pubblico”.

Ridurre gli sprechi e la mala politica.

“Scrivendo e contattando gli oltre ottomila paesi che ci sono in Italia e fornendoli del materiale illustrativo necessario x far conoscere la proposta.”

Così chiosa il Comitato “Stiamo Uniti”.

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