Antifascismo e Anticomunismo

De Ficchy Giovanni

Chiunque osi dissentire anche soltanto su una virgola del pensiero unico woke è automaticamente fascista e, in quanto tale, non ha alcun diritto di ottenere l’apposito Red Pass che consente l’accesso ai salotti buoni ed a tutta una serie di facilitazioni tra cui l’essere trattati con i guanti bianchi dai media cosiddetti mainstream.

I compagni continuano a crederci nonostante le scoppole che prendono ad ogni appuntamento elettorale. 

L’ Antifascismo essendo utilizzato dalla sinistra alla stregua di una clava ideologica con cui eliminare l’avversario, ha finito con l’assomigliare sempre di più al fascismo stesso .

Il paese reale, lo ha capito da tempo, ma per i signori del Partito Democratico e alleati gli avversari hanno il dovere di dichiararsi antifascisti, ma loro ,raggiungendo vette altissime di ipocrisia , non sono tenuti a definirsi anticomunisti .

Nonostante i regimi comunisti nella storia siano stati responsabili, di centinaia di milioni di morti, ed abbiano seminato ,povertà e terrore ovunque abbiano preso il potere.

Perchè il Comunismo trionfi, occorre che un potere assoluto sia esercitato senza alcuna pietà, e che tutto – umanità, giustizia, libertà, verità – sia subordinato all’obiettivo rivoluzionario. 

Stendiamo così un velo pietoso su Stalin, Breznev, Mao, Castro, Pol Pot, Ceausescu, Honnecker..

Così si entra in un cortocircuito ideologico spaventoso per il quale il fascismo è condannabile come crimine della storia, e il comunismo invece no, perché stava dalla parte giusta della storia in quel lontano 1917 e nonostante le sue tragiche degenerazioni appartenga ancora al progressismo e rappresenti ancora un’eredità per la sinistra sulla quale riflettere senza pregiudizi.

 La realtà storica è che i comunisti italiani non perseguivano la democrazia, ma l’attuazione anche in Italia del comunismo.

Per costoro, anime belle della sinistra la patologia è acuta al punto tale, che i loro gruppi di euro parlamentari ,sono arrivati a contestare la risoluzione con cui il Parlamento Europeo condanna i regimi totalitari nazisti e comunisti.

Chiaramente chiunque, oggi, si ostini a negare i crimini del comunismo qualche problemino con il concetto di democrazia dimostra di averlo.

Una volta chiariti questi aspetti, ed eliminate dal campo, queste bugie, gli italiani non avrebbero alcuna difficoltà a definirsi antifascisti e anticomunisti, sentendosi così liberi di tornare a dividersi non più su questioni pregiudiziali, ma sul piano delle idee, nel reciproco rispetto.

Affermando così una vera democrazia.

 

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