De Ficchy Giovanni

La disinformazione e le operazioni di influenza psicologica non sono fenomeni di recente comparsa.
Ciò che appare innovativo oggi è la loro capacità di penetrare in diversi settori della società civile, e la comparsa su quotidiani nazionali.
Mi riferisco, alle notizie di commento alla lunga telefonata di ieri, tra il presidente Donald Trump e l’autocrata Russo Vladimir Putin.
Il colloquio di ieri sembra aver portato a passi avanti nelle trattative verso la fine della inutile guerra in Ucraina.
Un colloquio telefonico di importanza storica, ed ecco la fake news ” la Russia chiede la sospensione degli aiuti militari a Kiev“.
Come sappiamo la telefonata ha prodotto il sì russo a una tregua di 30 giorni: non quella totale già accettata dagli ucraini, ma uno stop limitato alle infrastrutture energetiche.
In seguito si potrà arrivare un cessate il fuoco allargato per arrivare a una “pace permanente”.
- I due Presidenti hanno concordato che il cammino verso la pace comincerà con un cessate il fuoco energetico e infrastrutturale, nonché con negoziati tecnici, che si terranno probabilmente in Arabia Saudita, sull’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco completo e una pace permanente“.
- Durante il colloquio Trump e Putin hanno concordato che un “rapporto bilaterale” migliore tra Usa e Russia aiuterà la crescita globale economica e la stabilità geopolitica, con “enormi accordi economici” all’orizzonte.
- Il presidente russo ha inoltre informato Trump di uno scambio di 175 prigionieri per parte con l’Ucraina, che dovrebbe essere portato a termine oggi.
Ed ecco oggi la secca smentita di Washington, e del Tycoon che affermano di non aver ricevuto nessuna richiesta di sospensione degli aiuti, di non averne parlato proprio.
Dunque perchè inserire la condizione di sospensione degli aiuti all’Ucraina ?

Si cerca chiaramente dalla parte europea di boicottare il negoziato, e cercando di far entrare i due grandi esclusi, nella contesa, ossdia il Presidente Macron, che non ne ha azzeccata una finora, e l’ormai ex cancelliere Scholz.
Infatti i due capi di stato dichiarano di essere pronti a continuare loro il rifornimento degli aiuti militari all’Ucraina.
Addirittura la presidente della Commissione europea chiede agli europei di essere “pronti a fare la guerra”…
La volontà di Washington e Mosca in ogni caso, di lasciare l’Europa lontana dal tavolo è però esplicita nel passaggio del resoconto del Cremlino in cui si legge che i due Paesi concordano sulla necessita’ di portare avanti il negoziato in modo “bilaterale” con la nomina di gruppi di esperti di entrambe le nazioni.