De Ficcchy Giovanni
Esperto di Geopolitica

Il 30 aprile 2025, nel silenzio assoluto dei media italiani, milioni di persone in tutto il mondo sono scese nelle piazze e nelle strade per sostenere Ibrahim Traoré, il presidente del Burkina Faso.
Da Berlino a Londra, fino a Roma, tutte le principali capitali europee erano gremite di gente.
Eppure, i giornalisti italiani avevano altre priorità, ignorando uno degli eventi che, con ogni probabilità, potrebbe sconvolgere le nostre vite, e non in senso positivo.
Si è trattato di un silenzio mediatico su una mobilitazione globale che l’Occidente sembra voler cancellare.
Nel 2022, il militare Ibrahim Traoré ha preso il potere attraverso un colpo di Stato, dichiarando come obiettivo quello di liberare il Burkina Faso dall’imperialismo occidentale, con particolare riferimento alla Francia.
Nonostante il processo di decolonizzazione, la Francia ha continuato a esercitare un potere economico e finanziario sulle sue ex colonie.
Secondo alcuni esperti, senza queste ultime, la Francia avrebbe oggi un’economia e un peso politico paragonabili a quelli di un paese come l’Austria.

Traoré ha innanzitutto espulso le truppe francesi dal territorio del Burkina Faso. Ha poi nazionalizzato le miniere d’oro, avviato la costruzione di raffinerie e investito in modo deciso sull’agricoltura e sull’istruzione, in un paese dove l’analfabetismo è assai alto.
La Francia viene espulsa con il sempre maggiore rischio che perda le fonti di uranio per le sue centrali e quindi l’UE perda ulteriore indipendenza energetica.
La Russia, tramite la Wagner, sta facendo una campagna di accerchiamento energetico all’Europa, in questo rientra anche il non aver appoggiato l’Armenia nel conflitto caucasico.
Il PIL è aumentato del 16% in meno di tre anni. Inoltre, ha ridotto gli stipendi dei ministri e aumentato i salari dei dipendenti pubblici.
Secondo fonti come Black Agenda Report e Peoples Dispatch, gli Stati Uniti e l’UE starebbero applicando al Burkina Faso uno schema già visto in altri casi, come in Libia: destabilizzazione interna, isolamento diplomatico e tentativi di eliminazione fisica dei capi di Stato.
Fino ad oggi, ad esempio, il presidente Traoré avrebbe subito 21 attentati.
Tuttavia, gli aiuti economici ricevuti, insieme al sostegno politico e diplomatico, sono il risultato di un’alleanza sempre più solida con la Russia, la quale sta acquisendo un’influenza crescente in Africa.
Per molti, dunque, non si tratterebbe di una reale transizione verso l’indipendenza, bensì di un semplice spostamento di potere.