De Ficchy Giovanni

La Bolivia ha una lunga storia di instabilità politica e conflitti sociali, che spesso vedono protagonisti i suoi leader carismatici.

 All’ex presidente Evo Morales una sentenza costituzionale gli vieta di ricandidarsi, spingendolo a mobilitare i suoi sostenitori

Con una decisione unanime, il Tribunale Costituzionale della Bolivia ha confermato il divieto per l’ex Presidente di partecipare alle prossime elezioni presidenziali dell’agosto 2025.

Già in passato la Corte si era espressa sul tema con due sentenze, ma Morales ha sempre contestato le decisioni come incostituzionali, affermando di non avere alcuna intenzione di rinunciare alla propria candidatura e che solo il popolo boliviano potrà farlo desistere.

Con la sentenza definitiva del maggio 2025, pronunciata pochi giorni prima della scadenza per la presentazione delle candidature, viene confermata ufficialmente l’impossibilità per il cocarelo boliviano di candidarsi alle elezioni, evidenziando come nessun boliviano possa ricoprire la carica di Presidente o di vicepresidente, in modo continuativo o intermittente, per più di due volte consecutive.

Il suo partito, il MAS, è diviso sulla successione e nomina un candidato alternativo tra tensioni interne.

L’ex Presidente Morales ha dominato la scena politica boliviana per oltre un decennio, implementando politiche economiche e sociali che hanno avuto in passato un impatto significativo sulla vita dei cittadini. 

La sua ascesa al potere nel 2006 segnò una svolta storica in Bolivia, con una forte enfasi sulla nazionalizzazione delle risorse naturali e sulla riduzione della povertà.

Infatti la sua ostinazione a mantenere il potere e il tradimento di alcune promesse minarono la sua popolarità.

Dopo la seconda vittoria elettorale nel 2014, nel 2019 subisce la prima sconfitta, perdendo un referendum con cui intendeva modificare la Costituzione per ottenere un quarto mandato.

Oggi nonostante ciò, Morales mantiene un nucleo elettorale attivo pari al 35% dell’elettorato.

 I simpatizzanti annunciano l’organizzazione di proteste in tutto il Paese, tra cui posti di blocco, mentre Morales è bloccato nella regione di Chapare, dove pende su di lui un ordine di arresto emesso dal tribunale per un caso di traffico di minori.

vola il dollaro sul mercato parallelo

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In Bolivia, a causa della crisi economica, mancano dollari e carburante, due dei motivi dei tanti blocchi stradali nel Paese andino.

Per questo, come anche in Venezuela e a Cuba, a La Paz dal 2023 prospera il mercato parallelo delle valute ed il dollaro è scambiato con la moneta nazionale, il boliviano, ad un tasso di cambio sempre più distante dall’ufficiale.
Oggi il tasso di cambio ufficiale è a 24,91 boliviani per un dollaro.

Di Admin

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