De Ficchy Giovanni

La miopia di un socialismo irreale, L’egoismo del governo guidato dai militari, e i rampolli della nomenclatura, che in realtà gestiscono il commercio interno, comodamente dagli Stati Uniti, da Panama, o dall’Europa.
La nuova catena dei mayoristas Mipyme – i grossisti privati che oggi monopolizzano il commercio all’ingrosso , fanno affari d’oro, puntando ovviamente sull’élite dei cubani con “plata” che formano la nuova borghesia rampante, basata innanzitutto sulle rimesse dei residenti Usa.
La verità è che diversi membri di alto rango del partito unico sono titolari di MiPymes, tra cui la cafeteria all’Havana nel barrio Vedado, all’angolo della 3ra, che sarebbe – secondo il personale – proprietà della figlia di Mariela Castro.
E’ il barrio habanero più ricercato per la presenza di hotel di lusso e residenti del ceto alto, la merce in genere costa di più.
L’attività comprende il bar che serve cappuccino italiano e croissant alla Nutella, un laboratorio che produce pasta e pane, e un alimentari accanto con prodotti di prima qualità.
Ovviamente solo per stranieri e un’élite di privilegiati.
Da loro la spesa media è 100 dollari, cioè cinque volte lo stipendio di un medico o di un maestro, categorie che non gli interessano.
I suoi clienti sono famiglie che ricevono supporto da Miami, membri del partito, residenti stranieri, diplomatici o altri MiPymes. Quelli con plata appunto…
Il popolo, ancora una volta, può attendere.
Così oggi Cuba registra quasi 9.000 attività in proprio (di cui oltre 1⁄3 all’Avana) quasi tutte in mano ai Rampolli del governo, che fanno il bello e cattivo tempo, in assenza di un calmiere governativo.
Cosicché i prezzi in moneta locale vanno alle stelle.
Stanno sostituendo in pratica con MiPyme lo Stato nel commercio al dettaglio, che oggi è confinato in poche strutture dove si può pagare solo con carta di debito in MLC – Moneda libremente convertible – una sorta di valuta virtuale dal cambio alla pari con dollaro ed euro.
Per decenni, il governo ha cercato di imporre un modello economico che non funziona.
Pagano tasse ai minimi storici (5% su entrate auto-certificate, esenti da controllo), mentre periodicamente fanno sparire generi alimentari di prima necessità, generando così carestie di beni di primaria importanza, costringendo i parenti residenti all’estero, ad acquistare , il necessario, in questi negozi online, a prezzi più che triplicati.
Risultato: per la gente comune latte, uova, carne bovina sono un miraggio, mentre il cambio marcia trionfalmente verso un nuovo record: 1$ = 500 cup.

Un pacco alimentare , comprato su Amazon, costa circa 200 dollari americani: è composto da 1 Lt di olio, 2 kg di pollo, 5 di riso, 2 di fagioli, 30 uova, + 1 kg di detersivo .
Generi alimentari che si possono acquistare, tranquillamente qui da noi a non più di 50 Euro
Secondo le voci che ho raccolto, poiché pagano la merce importata in dollari e la rivendono in pesos, i Mipyme ne occultano parte in magazzino finché il cambio $/cup non sale, per poi venderla quando la svalutazione raggiunge il picco.
Il governo cubano allo stato attuale, oltre ad abdicare ai suoi doveri di tutela sociale, interviene nelle questioni economiche come un Re Mida all’incontrario: quello che tocca non lo trasforma in oro, bensì in letame.
Le uova sono al centro dello scandalo, alimento base che sopperiva alla mancanza di proteine, data la cronica difficoltà nel reperire carne bovina. “Abbiamo costi di produzione enormi: un sacco di pienso (mangime) a base di mais secco 1500 Cup (3$) e lo paghiamo in USD. Per cui la scarsità di materia prima oltre ai soliti problemi con il carburante, hanno causato un crollo della produzione ”
