De Ficchy Giovanni

Da oltre vent’anni, Venezuela e Iran hanno stretto un’alleanza strategica per contrastare il loro isolamento internazionale.

I recenti accordi di cooperazione evidenziano una crescente interdipendenza, con implicazioni geopolitiche che si estendono all’intera America Latina.

.Tuttavia, questa partnership non è priva di controversie.

Le accuse di sostegno al terrorismo, il contrabbando di petrolio e le violazioni dei diritti umani sollevano preoccupazioni tra i paesi vicini e la comunità internazionale.

Mentre alcuni vedono l’alleanza come una legittima espressione di sovranità e autodeterminazione, altri la considerano una minaccia alla stabilità regionale e alla sicurezza globale.

L’evoluzione di questo rapporto strategico continuerà a essere oggetto di attento esame, con potenziali ripercussioni significative sul panorama politico ed economico dell’America Latina.

Un’alleanza di lunga durata

Venezuela e Iran hanno stretto relazioni diplomatiche nel 1947, con il petrolio come elemento centrale fin dall’inizio.

I primi contatti risalgono alla fine degli anni ’40, quando il Venezuela inviò una delegazione in Medio Oriente per accordi di cooperazione sul controllo dei prezzi del petrolio.

Questa attività diplomatica venezuelana portò alla fondazione dell’OPEC nel 1960, di cui l’Iran è membro fondatore.

 Sebbene i rapporti bilaterali siano rimasti limitati per tutto il XX secolo, nel nuovo millennio l’arrivo di Chavez e Ahmadineyad al governo di, rispettivamente, Venezuela e Iran, ha segnato una svolta nella relazione tra i due Paesi. 

Le marcate posizioni antimperialiste e antistatunitensi condivise dai due leader hanno avvicinato i due Paesi, dando vita a circa 300 accordi di cooperazione in ambiti che spaziano dall’industria automobilistica all’edilizia.

Le relazioni bilaterali furono limitate per tutto il XX secolo, ma il rapporto tra Venezuela e Iran cambiò nel nuovo millennio con l’ascesa di Hugo Chávez e Mahmoud Ahmadinejad.

Le loro posizioni antimperialiste e antiamericane condivise favorirono legami più stretti, che portarono a circa 300 accordi di cooperazione in settori che spaziano dall’automotive all’edilizia.

Poi negli ultimi anni, la relazione bilaterale sembra avere nuovo vigore.

L’invio nel 2020, ad esempio, di varie petroliere iraniane per rifornire il Venezuela in un momento di crisi rivela un rinnovato interesse nell’alleanza tra i due Paesi.

Questa nuova fase nelle relazioni tra Cararcas e Teheran è stata suggellata dalla firma di un accordo ventennale di collaborazione nel giugno 2022, in cui si includono progetti di cooperazione in ambiti quali la scienza, la tecnologia, l’agricoltura, le comunicazioni e il turismo.

Questo nuovo slancio nella relazione tra Iran e Venezuela solleva due interrogativi: Quali ragioni portano due Paesi così distanti geograficamente a perpetuare un’alleanza così a lungo termine?

Qual è l’impatto di tale alleanza sul più ampio scenario latinoamericano?

Così la relazione con il Venezuela ha permesso all’Iran di espandere la propria presenza sull’America Latina.

Se all’inizio degli anni 2000 Teheran aveva solo 5 ambasciate a livello regionale, oggi sono 11.

Inoltre, esistono più di 80 centri culturali islamici sparsi per tutta la regione, finanziati direttamente dall’Iran, i quali servono da “strumenti per influenzare la società per raggiungere i proprio fini in America Latina”.

Teheran, inoltre, dispone di un’emittente televisiva, HispanTV, con sede a Caracas che trasmette quotidianamente propaganda iraniana in tutta l’America Latina.

Oltre al commercio, l’America Latina rappresenta una fonte di ingressi per l’Iran attraverso le numerose reti di criminalità finanziati da Teheran.

Gruppi come Hezbollah, molto vicini al governo iraniano, hanno una presenza consolidata sulla regione latinoamericana, grazie anche all’emissione di passaporti falsi da parte del Venezuela.

Il processo per ottenere il materiale, fondamentale per la costruzione di armi nucleari, è al centro dell’escalation e dei timori internazionali sui piani di Teheran

Si stima che le attività portate avanti da questi gruppi, che spaziano dal traffico di droga al lavaggio di denaro, valgano ogni anno milioni di dollari in profitti.

Le conseguenze per i Paesi della regione sono nefaste poiché tali attività destabilizzano i governi e minano la sicurezza nazionale.

La rinnovata alleanza tra Iran e Venezuela è diventata strategica per entrambe le nazioni.

Mentre i legami iniziali erano basati sull’ideologia, la collaborazione si è evoluta in una più pragmatica.

Il Venezuela, in particolare il regime di Maduro, fa sempre più affidamento sul sostegno iraniano.

In cambio, l’Iran beneficia in modo significativo delle sue relazioni con il Venezuela, ottenendo legittimità internazionale e traendo profitto dalle attività criminali nella regione.

Caracas funge da porta d’accesso dell’Iran all’America Latina, dove l’Iran ha notevolmente aumentato la sua presenza, con un impatto sui governi latinoamericani.

Iran e Venezuela mantengono un’alleanza segreta che va ben oltre l’aspetto diplomatico: Caracas è stata uno dei principali fornitori di uranio per il programma nucleare iraniano, attraverso una rete di contrabbando segreta con società di facciata, cementifici e l’utilizzo di autocisterne della PDVSA.

Questa cooperazione risale all’era Chávez e Ahmadinejad e includeva anche il trasferimento di tecnologia nucleare argentina, il supporto logistico alla Guardia Rivoluzionaria iraniana e lo sviluppo di droni militari sul suolo venezuelano.

Tutto ciò in aperta violazione delle sanzioni internazionali e con implicazioni geopolitiche esplosive.
Questa collaborazione ha anche reso il Venezuela un rifugio per gruppi come Hezbollah e Hamas, che operano liberamente nel paese sotto la protezione di chavisti di alto rango come Tarek El Aissami, concedendo loro persino passaporti.

Ciò rende il Venezuela un rifugio strategico per i nemici di Israele e spiega perché il Mossad abbia intensificato le sue operazioni lì.

Se venisse dimostrato che l’uranio iraniano proviene dal Venezuela, Maduro potrebbe subire una rappresaglia segreta da parte di Tel Aviv.

Come accadde con i nazisti in Argentina, la storia potrebbe ripetersi… ma questa volta con l’uranio.

Di Admin

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