Ricordando i fratelli Mattei

De Ficchy Giovanni

Cinquantuno anni ci separano da quella notte terribile,

La notte del 16 aprile 1973 dei militanti di Potere Operaio incendiarono la casa di Mario Mattei, ‘colpevole’ di essere il segretario del Movimento Sociale Italiano nel quartiere popolare di Primavalle a Roma.

Nell’incendio persero la vita due dei suoi figli: Virgilio, di 22 anni, e il piccolo Stefano, un bambino di appena 10, arsi vivi tra le fiamme.

Una strage terribile, due giovani vite innocenti spezzate dall’odio politico.

Ricordiamo che per il rogo di Primavalle l’unico a finire in carcere fu Achille Lollo (morto a Trevignano all’età di 70 nell’agosto del 2021) condannato a 18 anni in appello per incendio doloso, duplice omicidio colposo e uso di esplosivo e materiale incendiario assieme agli altri due imputati Marino Clavo e Manlio Grillo (rimasti latitanti senza mai scontare neppure un giorno di reclusione).

La sentenza escluse l’aggravante di terrorismo. 

Lollo si rifugiò in Brasile prima della sentenza definitiva della Cassazione e la sua pena venne dichiarata estinta il 12 ottobre del 2003.

Nel 2005, in una intervista, ammise di avere realizzato, con altri, un attentato dimostrativo con una bomba artigianale non esplosa, rivolto a Mario Mattei, ma sostenne sempre di non aver incendiato la casa con la benzina..

Sei anni dopo fece rientro in Italia e spiegò che l’azione venne eseguita da un gruppo di sei persone in tutto (lui compreso) e che doveva essere solo dimostrativa.

Oggi non possiamo dimenticare e dobbiamo senza indugi condannare senza ambiguità la crudeltà di quella drammatica pagina della nostra storia rappresentata dai cosiddetti anni di piombo.

E’ doveroso ricordare cosa è stato quel periodo per il nostro Paese perché non accada mai più, perché l’odio politico non prevalga, perché prevalga la ragione, il dialogo, la speranza.

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